Gli albergatori di Montecatini: «Il guru del turismo non basta, ci vuole la struttura»
Le categorie economiche sulla nomina del super esperto spagnolo
MONTECATINI. Non è arrivata la tanto sospirata Destination management organization, quella “Dmo” chiesta da anni dalle associazioni di categoria e la cui costituzione era stata oggetto anche di una mozione approvata all’unanimità dal consiglio comunale.
Al momento l’amministrazione ha invece scelto di affidare la promozione e la predisposizione di un piano strategico di marketing a quello che nell’ambiente è conosciuto come un guru del turismo, lo spagnolo Josep Ejarque.
Decisione che ha scatenato un acceso botta e risposta tra assessora Alessandra Bartolozzi e opposizione consiliare e che fa dire al presidente di Federalberghi Apam Carlo Bartolini: «Per una città come Montecatini resta fondamentale un organismo che sia un vero e proprio strumento operativo del turismo, come hanno tante altre realtà anche toscane». In arrivo in città ci sono 1, 2 milioni di euro grazie al bando Unesco: serviranno per organizzare eventi (ci penserà l’agenzia Bia) , per valorizzare la destinazione (affidata all’agenzia Grassi & Partners di Firenze) e per pagare il manager iberico, che si occuperà del piano strategico e di riposizionare la città sul mercato. Un “impianto” che, per diventare completo, necessita ora di quella struttura organizzativa che da anni – come detto – viene chiesta dagli albergatori. «Nessuno mette in dubbio le professionalità di Ejarque – dice il presidente dell’Apam Bartolini – ma di quali strumenti operativi sarà effettivamente dotato? Quello che noi abbiamo sempre chiesto è un organismo in grado di dare risposte alle strategie turistiche cittadine e non solo a quelle legate all’Unesco. E capace anche di avere un respiro più ampio, di programmazione pluriennale. Quelle indicazioni che in pratica erano già state approvate dal consiglio comunale». E proprio in consiglio, sul tema, è scoppiata la bagarre. A raccontarla è Ennio Rucco (Pd) : «La mia mozione sulla Dmo presentata a primavera fu votata da tutte le forze politiche, ma a oggi non se ne è fatto di nulla. Per questo ho interrogato l’assessora Bartolozzi, che ha però legato due vicende che invece dovrebbero viaggiare parallelamente: da una parte la città dovrebbe dotarsi di un organismo giuridico che gestisca eventi, informazioni e strategie territoriali; dall’altra c’è da redarre un piano di comunicazione e marketing. Sono due cose distinte, gestite da due soggetti diversi. E l’assessora non può mettere sullo stesso piano le iniziative che ha fatto finora (che non hanno portato un euro alla città) con i grandi eventi arrivati durante l’amministrazione Bellandi: Miss Italia, Mondiali di ciclismo, Special Olympics, Basket Fimba». E se il neopresidente di Assohotel Giovanni Biondi chiede ancora pazienza, prima di esprimere giudizi («È positivo che il Comune si sia finalmente svegliato su temi da noi sollecitati da anni, ora aspettiamo che Ejarque ci illustri programma e tempi di realizzazione»), Bartolini ribadisce che il lavoro del manager spagnolo «servirà a dare indirizzi, ma poi è fondamentale che questi siano recepiti da un organismo che abbia le necessarie professionalità e sia a stretto contatto con il Comune per la gestione dei finanziamenti, come accade per esempio a Firenze, Lucca e Arezzo».
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