Il Tirreno

Montecatini

Il fatto di nera

Buggiano, gli sparano a salve e lo rapinano in strada


	Antonio Disperati
Antonio Disperati

Vittima Antonio Disperati, conosciuto rappresentante di gioielli in passato presidente dell’associazione Buggiano Castello

3 MINUTI DI LETTURA





Buggiano Gli hanno sparato con una pistola a salve mentre da via Sardi, in centro a Livorno, si stava incamminando verso il parcheggio dell’ex Odeon per tornare a casa. Un rappresentante di gioielli di Buggiano, il 62enne Antonio Disperati, molto conosciuto per essere stato presidente dell’associazione Buggiano Castello, è stato rapinato da due persone poi scappate in scooter. «Se ho avuto paura? Sì, è scontato. Ma non ho commenti da fare sulla vicenda», le sue uniche parole al Tirreno.

Uno dei rapinatori, per assicurarsi la sua valigetta col campionario mostrato nelle oreficerie, è sceso dal motorino e gli ha esploso vicino a un orecchio un colpo a salve. L’episodio è avvenuto attorno alle 15,30 di ieri a poca distanza da via Ricasoli, dove presumibilmente la vittima si era recata per mostrare il campionario. Lo sparo è stato udito distintamente da diverse persone, che hanno chiamato il 112. Per fortuna nessuno è rimasto ferito, visto che l’arma non era caricata con i proiettili. Dopo l’esplosione i due banditi, secondo alcuni testimoni scappati su un Honda Sh grigio forse rubato, sono fuggiti verso piazza Cavour e poi di loro si sono perse le tracce.

Sul caso stanno indagando i carabinieri: attraverso le immagini delle telecamere cittadine è già stato possibile individuare il tragitto di fuga dei rapinatori e nel tardo pomeriggio di ieri Disperati è stato ascoltato dagli stessi militari della compagnia di Livorno e del nucleo operativo e radiomobile. Il sessantaduenne non ha avuto bisogno di cure mediche e, prima di subire l’agguato, era uscito da una gioielleria e stava per tornare a casa in auto.

Non è chiaro al momento il reale ammontare economico del contenuto della valigetta, visto che Disperati ai carabinieri non ha saputo quantificarlo con esattezza. Presumibilmente un valore potenziale di qualche migliaio di euro, non di più, visto che si trattava di un campionario dimostrativo con repliche di prodotti da vendere. È possibile che l’agente sia stato seguito da persone appostate fuori dalle gioiellerie. Un professionista con 40 anni di carriera e fra i più esperti della Toscana, il sessantaduenne di Buggiano, visto che con la sua clientela lavora su tutta la Toscana e come molti viene dal glorioso passato della gioielleria Michi.

Proprio a Livorno, quattro anni fa, la stessa sorte era toccata a un altro rappresentante di gioielli sempre di Buggiano, Aldo Licheri, minacciato con un taglierino mentre stava mangiando un panino sull’auto parcheggiata su viale Italia e rapinato della sua valigetta con tre chili d’oro. «Stai fermo, sennò ti ammazziamo», le parole di uno degli uomini a bordo, che viaggiavano in moto. Anche Licheri, collega e amico di Disperati, come molti rappresentanti di gioielli di Borgo a Buggiano si era formato alla Michi. l

Stefano Taglione

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Primo piano
Territorio fragile

Frana sul Candia, l’agriturismo che ora rischia l’isolamento: «Clienti in fuga»

di Melania Carnevali
Sani e Belli