«A Catanzaro piazza caldissima, dovremo essere noi stessi»
Carrarese, mister Calabro è l’ex di turno: «Concentriamoci sulla prestazione»
CARRARA. La Carrarese si prepara alla “trasfertissima” di Catanzaro, in programma domani alle 20,30 allo stadio “Nicola Ceravolo”, per la quarta giornata di Serie B. Una piazza, quella calabrese, che mister Antonio Calabro conosce molto bene, avendo allenato i giallorossi nella stagione 2020-21. «La partita che disputeremo domenica sarà complicata», avverte il tecnico, che continua: «Ci attendono 90 minuti impegnativi in uno stadio molto caldo, che spingerà forte la propria squadra, ancor più del solito, poiché andranno alla ricerca dei tre punti che ancora non sono riusciti a trovare in questo campionato. Conosco bene l’ambiente di Catanzaro, il loro travolgente tifo può essere un fattore determinante in merito all’esito della sfida; perciò, dovremo essere capaci di gestire anche questo aspetto, rimanendo concentrati sulle dinamiche della partita e sulle strategie tecniche e tattiche studiate in settimana». Una riflessione sul campionato della Carrarese, sino ad ora: «Non esiste nessun tabù correlato ai punti in trasferta. Ho già espresso, ripetutamente, la mia soddisfazione legata all’atteggiamento della squadra anche durante le sconfitte contro Cesena e Cremonese. Abbiamo pagato l’emozione dell’esordio in Serie B, poi a partire dal secondo tempo di Cesena, siamo sempre stati in grado di mettere in campo le nostre idee di gioco e il nostro pensiero tattico. Nella trasferta di Catanzaro, dalla mia squadra, esigo una prestazione sull’onda delle precedenti, dobbiamo focalizzarci su questo aspetto, ma senza rendere il risultato un’ossessione. Abbiamo dimostrato di saper scendere in campo dimenticandoci di essere una squadra neopromossa, dunque con la giusta spensieratezza e consapevolezza; perciò, mi aspetto che questo genere di atteggiamento possa essere continuativo nel corso della stagione». In merito ai rinforzi giunti dal mercato Calabro commenta: «Sono soddisfatto delle strategie di mercato che la società ha messo in atto in questa sessione: sono arrivati giovani di qualità, con voglia di mettersi in mostra e motivati per la storica stagione che ci attenderà. Ho notato e apprezzato la volontà della dirigenza di mettermi a disposizione, in tutti i modi, una rosa completa e idonea per il campionato di Serie B. Falco rappresenta un innesto di grande qualità, è un giocatore esperto che non ha bisogno di presentazioni poiché capace, in passato, di rendersi protagonista persino nella massima serie. Sono arrivati anche Hermannsson, Guarino, Chiorra e Bouah, che hanno sostenuto pochi allenamenti con la squadra, ma spero possano rapidamente ambientarsi. Si tratta di calciatori importanti, che ci daranno un grande aiuto durante la stagione. Sono stati presi volontariamente calciatori abili nel ricoprire più ruoli all’interno del loro reparto, poiché ritengo che la duttilità debba essere una prerogativa per un giocatore nel calcio moderno». Sui possibili indisponibili: «La squadra sta bene, non abbiamo indisponibili; pertanto, potranno essere tutti arruolabili per Catanzaro. Manca, però, ancora un giorno alla chiusura del calciomercato, alcune scelte potrebbero essere prese in virtù di ciò; d’altronde, quando imperversano dinamiche di questo genere, non è corretto mettere a rischio l’incolumità e la serenità di un calciatore». In conclusione chiediamo al mister di commentare l'esonero lampo di Andrea Pirlo dalla panchina della Sampdoria, sostituito da Andrea Sottil dopo tre giornate: «Non conosco le dinamiche delle altre società, ma da parte mia, da addetto ai lavori, questa cosa è inconcepibile. Una decisione del genere dopo tre giornate, vuol dire non credere nel progetto. O si fanno scelte prima, o le si portano avanti credendoci. Ovviamente questo è il nostro lavoro. Sappiamo a cosa andiamo incontro. A volte paghiamo errori che non sono soltanto nostri. Quando le cose vanno bene, il merito è di tutti, lo dico sempre perché lo penso. Quando le cose vanno male, le responsabilità dovrebbero essere suddivise e mi risulta antipatico che a pagare sia sempre e solo l'allenatore. Questo non lo dico solo io, ma lo dicono tutti, anche chi non fa l'allenatore».