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Massese, aggredito il presidente. «Preso alle spalle, atto vigliacco»

di Aldo Antola
Il presidente della Massese Antonio Gerini
Il presidente della Massese Antonio Gerini

Il racconto choc di Gerini: adesso valuterò con lo staff il da farsi

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MASSA. Massese a fine gara aggredito il presidente Gerini. «È stata una aggressione anche vigliacca - ha detto ieri il presidente Gerini - fatta alle spalle, è non è giustificabile per nessun motivo. Non sto bene, ho giramenti di testa. Sto valutando con lo staff le decisioni da prendere. Non mi aspettavo una cosa simile perché sono il primo tifoso della Massese, sto facendo enormi sacrifici e sono da solo, senza sponsor e senza soci. Quello che spendo arriva dal mio lavoro, non piove dal cielo. Ero il più amareggiato di tutti per il gioco ed il risultato ed avevo il magone per questo sono andato via prima della fine. Ora valuterò con calma cosa fare». Aveva annunciato che avrebbe fatto una lettera per denunciare l’accaduto ed informare tutti, dovrebbe farla nella tarda serata. Antonio Gerini è uno degli uomini più pacifici, che ascolta tutti senza mai cercare di imporre le sue ragioni, discutendo sempre per cercare la soluzione migliore. Certo che queste cose non invogliano imprenditori ad entrare nella Massese, sia come soci che come sponsor, e c’è il rischio che se molla Gerini, com’era paventato subito a caldo, la Massese sparisca, come è già stato fatto altrove, dal panorama del calcio. E dopo abbiamo voglia di parlare di terreno dello stadio nuovo o di coprire la tribuna o la gradinata. Dimenticavamo, per sottolineare le qualità di Gerini, che la Massese lavora anche per l’Autismo Apuano tanto da devolvere un euro per ogni biglietto a questa Associazione.

E ieri prima della gara con la Pro Livorno a dare il calcio d’inizio c’erano proprio questi ragazzi. E in attesa di altre notizie passiamo ad altro. «È stata la più brutta partita delle mie gestioni a Massa - ha ripetuto ieri il tecnico Tazzioli- ma non tanto da causare quello che è accaduto al termine. Una partita brutta e giocata peggio».Ieri si era paventato anche il rischio di dimissioni. «No, ci siamo capiti male - spiega Tazzioli - sono qui da poche settimane e per ora dobbiamo fare con quello che c’è. Volevo dire che in questa settimana dovrò analizzare bene cosa è successo e come rimediare. Con la Pro Livorno abbiamo giocato malissimo ma poi abbiamo avuto anche tanti problemi, con giocatori infortunati, altri che hanno giocando pur stando male. Poi senza attaccanti. I due arrivati son andati via, Castro e Anaya. Su Anaya ci avevo lavorato molto nelle due settimane tanto da recuperarlo e ci contavo. Poi le sue decisioni hanno cambiato tutto. Analizziamo ora anche lo scoramento avuto e dobbiamo pensare a riprenderci, a non mollare. Dobbiamo guardare in faccia la realtà e riprenderci, stare compatti». In questi giorni potrebbe arrivare uno straniero in prova perché fino a dicembre non possiamo fare altro. «Ma anche nel mercato di dicembre non sarà facile trovare atleti validi - continua Tazzioli - perché bisogna vedere le società se sono disposte a cederli, e poi i giocatori non vengono volentieri con squadre in lotta per la salvezza, in fondo alla classifica. Quindi per ora dobbiamo venirne fuori con le nostre forze e poi vedremo». Comunque da un po’è iniziato il lavoro nel reperire quello che serve, due attaccanti, un centrocampista ed un difensore. E teniamoci stretto Luigi Paci.

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