Il Tirreno

Il caso

Choc a Massa, minacce e svastiche in vernice nera all’entrata del liceo: «Siete nel mirino»

di Redazione Massa

	Una delle scritte
Una delle scritte

Sono comparse l’indomani del corteo studentesco contro guerre e armamenti

3 MINUTI DI LETTURA





MASSA. "Siete nel mirino", "Ss", croce celtica e una svastica: queste scritte hanno scoperto questa mattina, mercoledì 5 novembre, studenti e docenti facendo ingresso al liceo Fermi (in via Fermi) a Massa. Proprio il giorno successivo alla manifestazione organizzata dagli studenti contro guerre e armamenti e per il rilancio della scuola pubblica.

A denunciare la presenza delle scritte sono i Giovani Democratici di Massa. «Queste – affermano commentando le immagini dei segni e delle parole vergate con la vernice spray nera – sono le scritte ritrovate questa mattina (ieri mattina, ndr) dagli studenti del Liceo scientifico "Enrico Fermi" di Massa all'ingresso del plesso. Le hanno scoperte l’indomani della protesta contro il riarmo e le guerre che ha coinvolto diverse scuole secondarie del territorio».

E proseguono: «Il corteo di martedì è stato un corteo pacifista, come testimonia uno degli studenti del Fermi che fa parte del nostro gruppo. In questo momento non conosciamo l'identità di chi ha compiuto questo obbrobrioso gesto, ma quello di cui siamo certi è che gli artefici delle scritte non conoscano i valori fondanti della nostra patria e della città che li ospita, quali la democrazia, il rispetto e soprattutto la pace. Così, con codardia, minacciano i nostri giovani, per la maggior parte minorenni. Ci rivolgiamo ai genitori pregandoli di massima cautela verso i propri figli; ai ragazzi diciamo di non lasciarsi intomorire. È un gesto da condannare, vile e oltraggioso. "Non abbiamo paura di voi, perché dalla nostra parte abbiamo la ragione, l'istruzione e l'amore per il rispetto". Se tornerete a farvi sentire, tornate senza minacce e metteteci la faccia, senza vergogna, come facciamo noi. Se tornerete, fatelo senza diffondere odio, ma per imparare dalla nostra gioventù cosa vuol dire essere democratici, cosa vuol dire amare e lottare per il luogo che ci ha visti nascere e crescere».

Posizione condivisa da Gianni Lorenzetti, sindaco di Montignoso e presidente della Provincia, prossimo all’ingresso in consiglio regionale.

«Le scritte comparse sui muri del Liceo Scientifico di Massa sono un gesto vergognoso, firmato da chi ancora oggi si richiama a ideologie fasciste che la nostra storia ha già condannato – le parole di Lorenzetti –. Minacciare ragazzi e ragazze perché esprimono le proprie idee è qualcosa di vile, che offende la democrazia, la libertà e la nostra terra, terra di Resistenza. Chi imbratta una scuola con simboli di morte e parole d’odio – prosegue – non sta solo attaccando un collettivo studentesco, ma sta provando a colpire i valori su cui si fonda la Repubblica: il rispetto, il confronto, la libertà di pensiero».

«Grave – sottolinea – è anche il silenzio di chi governa il Paese, che continua a non prendere le distanze da episodi come questo, sempre più frequenti e ormai quasi sdoganati da un clima politico che sembra aver perso la memoria di cosa significhi davvero antifascismo. A quei giovani va tutta la mia solidarietà e il mio sostegno. A chi sogna un ritorno al passato, rispondiamo con la forza della memoria e della democrazia».

© RIPRODUZIONE RISERVATA
 

Primo piano
Il caso

Choc a Massa, minacce e svastiche in vernice nera all’entrata del liceo: «Siete nel mirino»

di Redazione Massa
La classifica