Allerte, nowcasting e previsioni: il glossario del meteo nell’incontro fra la pagina star dei social e il Lamma
A Massa l’evento promosso dall’associazione Logos e dal consigliere comunale Zaccagna: «Il cambiamento climatico e i fenomeni estremi richiedono consapevolezza»
MASSA. L’allerta meteo non è una previsione, ma una valutazione della possibilità che un evento si verifichi. È il messaggio emerso dall’incontro promosso dall’associazione Logos e dal consigliere comunale Ivo Zaccagna, con la partecipazione di Claudio Tei del Consorzio Lamma, l’ente regionale che monitora il meteo in Toscana, e dell’ingegnere Marco Matelli, conosciuto dal pubblico come Piovontroton.
I livelli
«Il cambiamento climatico e i fenomeni estremi – ha spiegato Zaccagna – richiedono consapevolezza. Ma tutto parte dalla conoscenza: capire come nascono le allerte e come vanno comunicate». In Toscana, ha ricordato Valentina Grasso del Consorzio Lamma, le aree di allertamento sono 26 (contro le 4 della Liguria e le 7 dell’Emilia-Romagna). I livelli di rischio sono quattro: verde, giallo, arancione e rosso. «L’allerta – ha chiarito – è un avviso di rischio, non una previsione meteo. Si basa su una valutazione della probabilità che un fenomeno si verifichi e sugli effetti che può produrre».
Le previsioni
Le allerte vengono diramate dalla protezione civile, dopo aver sentito vari enti coinvolti, tra cui Lamma stessa. Questo avviene il giorno prima l’evento, lasciando poi la «patata bollente» ai Comuni, che devono capire come agire da un punto di vista amministrativo. Tuttavia, come sottolinea Tei, i temporali sono difficili da prevedere con esattezza, perché entrano in gioco molti fattori: i modelli matematici indicano la quantità di pioggia attesa, ma la realtà può differire sensibilmente.
Il metodo
Per questo, Matelli ha illustrato l’importanza del “nowcasting”, cioè l’analisi in tempo reale delle condizioni meteo per le ore immediatamente successive. Una metodologia che lui stesso applica da anni con la sua pagina Piovontroton, monitorando le stazioni meteo e fornendo aggiornamenti tempestivi alla popolazione. È ciò che avvenne, ha ricordato, in occasione della fiera di Sant’Ermete, quando segnalò l’arrivo di un downburst, poi realmente accaduto, e nell’agosto 2023, quando un evento simile colpì Carrara e Massa.
L’appello
L’errore, semmai, è giudicare un’allerta “giusta o sbagliata” a posteriori, come se fosse una previsione mancata. Si tratta invece di una stima di probabilità, che serve a prevenire e non ad anticipare con certezza ciò che accadrà. Da qui l’appello finale: sono gli enti locali, in primo luogo i Comuni, che devono investire su una comunicazione più capillare e tempestiva, capace di raggiungere i cittadini e aiutarli a comprendere la reale portata di fenomeni meteorologici sempre più estremi.
