Fiorentina, il caso Pioli non è ancora chiuso: per andarsene chiede 5 milioni – Nuovo allenatore: chi c’è in pole
Il tecnico ha un contratto di tre anni con uno stipendio di 3,5 milioni a stagione e a creare lo stallo è la trattativa sulla buonuscita
FIRENZE. Lo chiamano “stallo alla messicana”, è una situazione da film in cui due o più persone si puntano reciprocamente le armi, creando una situazione bloccata in cui nessuno può agire senza essere attaccato. È un’espressione che si utilizza per rendere l’idea di una trattativa veramente difficile da risolvere, con le parti impegnate in un braccio di ferro senza nessuna intenzione di rivedere le proprie posizioni; l’impasse che si è creato nei colloqui tra l’allenatore della Fiorentina, Stefano Pioli, e le figure di riferimento societarie, coordinate dal direttore generale, Alessandro Ferrari, rientra pienamente nella categoria.
Nel frattempo, a rimetterci è la squadra e, di riflesso, l’intera tifoseria e la città di Firenze. I giocatori, in ritiro al Viola Park da domenica sera, si sono allenati da soli, con lo staff ma senza una guida tecnica di riferimento e quindi senza un vero lavoro “di campo”. Non il massimo per un gruppo che a breve dovrà volare in Germania per vedersela con il Mainz, prossima avversaria di Conference; e che domenica 9 novembre sarà di scena a Marassi per uno scontro diretto all’ultimo sangue con il Genoa. Il tutto in un clima già tossico, appesantito dalla dura contestazione dei sostenitori viola, giustamente spazientiti dopo un inizio stagione da film horror.
Ma in cosa consiste lo stallo? La società non ha mai pensato seriamente di continuare con il l’allenatore emiliano: troppo negativi i risultati e il feeling con la piazza e con il gruppo che si è lentamente consumato dopo il notevole “hype” iniziale. Pioli, dal canto suo, non ha mai pensato alle dimissioni, anche a tutela del proprio staff. Soprattutto dopo aver rinunciato ai soldi arabi per venire a Firenze. La società per cambiare dovrebbe esonerarlo ma si troverebbe a dover corrispondere al tecnico tre anni di stipendio alle cifre onerose messe sul piatto questa estate per strapparlo alla concorrenza. Stipendio di 3,5 milioni a stagione.
La soluzione? Il divorzio consensuale, ognuno rinuncia a qualcosa. Ma è proprio la trattativa sulla buonuscita a creare lo stallo. Si vocifera che l’offerta di Ferrari sia pari a un anno di contratto e che Pioli chieda almeno cinque milioni, in pratica un anno e mezzo. Nessuna delle parti, come detto, sembra disposta a rivedere la propria posizione e in questo modo la situazione diventa surreale. La società sembrerebbe avere le idee chiare sul sostituto. Paolo Vanoli, ex Venezia e Torino, in panchina, con Gianluca Petrachi, ex Pisa e Torino, tra le altre, dietro una scrivania al posto del dimissionario Pradè. La suggestione è Roberto Mancini, che sembra aver aperto all’ipotesi, ma nelle ultime ore è cresciuto anche il nome di D’Aversa, reduce dall’esonero a Empoli. Al momento è tutto fermo, e ogni giorno che passa, ogni allenamento saltato, può essere pagato a caro prezzo.
E i giocatori? Il gruppo, dopo la seduta pomeridiana, ha lasciato momentaneamente il ritiro, giusto il tempo di tornare alle proprie abitazioni per prendere qualche effetto personale. Il programma odierno prevede la ripresa degli allenamenti al Viola Park, tutti presenti tranne Gudmunsson: l’islandese è tornato in patria per l’ultima udienza del procedimento penale che lo riguarda e di cui si è ampiamente discusso in questi mesi. Tornerà probabilmente a disposizione per il campionato, saltando l’impegno di Conference.
