Interramento fondali a Marina di Carrara, il Mit convoca un tavolo tecnico
L’incontro programmato per il 14 ottobre, prevista la partecipazione di rappresentanti del Consiglio superiore dei Lavori pubblici, della Regione Toscana e dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Orientale
CARRARA. I problemi di operatività che si stanno determinando al porto di Marina di Carrara per l’interramento dei fondali e la progressiva erosione della costa entrano nell’agenda del Governo. Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha convocato per il prossimo 14 ottobre un vertice nel corso del quale la questione inizierà ad essere affrontata sotto il profilo strettamente tecnico. A darne notizia è lo stesso Ministero in una nota stampa.
«Il progressivo interramento dei fondali del porto di Marina di Carrara – si legge nel documento – sta determinando crescenti difficoltà in termini di accessibilità e operatività dello scalo, con ripercussioni dirette sulle catene logistiche regionali e nazionali. Parallelamente, l’iter di approvazione del nuovo Piano Regolatore Portuale rappresenta un passaggio fondamentale per lo sviluppo infrastrutturale e competitivo del porto, ma solleva legittime preoccupazioni rispetto ai possibili effetti erosivi delle opere a mare previste, in particolare lungo il tratto costiero versiliese, già soggetto a significativi fenomeni di regressione».
Per questo e al fine di garantire un approccio condiviso e tempestivo alla problematica, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha convocato un tavolo tecnico per il prossimo 14 ottobre alle ore 16.
«Al tavolo – si legge ancora nella nota del MIT – parteciperanno il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, la Regione Toscana e l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Orientale, con l’obiettivo di individuare soluzioni rapide e condivise per garantire la piena operatività del porto e la tutela della costa. L’obiettivo è quello di instaurare un dialogo costruttivo tra i soggetti istituzionali coinvolti al fine di giungere, in tempi rapidi, a una soluzione equilibrata che tenga insieme le esigenze di tutela ambientale e di sviluppo del sistema portuale».