Bottiglia incendiaria al tribunale di Pisa, liberi i due anarchici del circolo di Carrara
Erano rimasti impigliati nell’inchiesta che partì dal circolo Fiaschi di via Ulivi
CARRARA. Erano stati arrestati l’11 settembre – parliamo della cosiddetta Operazione Delivery – con l’accusa di aver messo nelle vicinanze di un portone di servizio del Tribunale di Pisa una bottiglia di plastica «potenzialmente esplosiva», secondo la Procura della Repubblica di Firenze: sono liberi i due militanti anarchici che erano anche rimasti invischiati – insieme ad altri sette – nell’inchiesta Scripta Scelera della Direzione distrettuale antimafia e antiterrorismo di Genova, sotto il cui scandaglio era finita la rivista anarchica Bezmotivny-Senza Motivo, quindicinale ideato e redatto al Circolo carrarese Gogliardo Fiaschi e giudicato «sovversivo» dagli inquirenti.
Il Riesame
I giudici del collegio del Riesame del Tribunale di Firenze hanno annullato la misura cautelare degli arresti domiciliari per Luigi Palli, 29 anni, originario di Faenza con dimora a Carrara ai tempi dell’inchiesta Scripta Scelera, e per Veronica Zegarelli, bolognese, 38enne, residente a Carrara. È l’11 settembre quando vengono arrestati. L’avvocato del Foro della Spezia Fabio Sommovigo, difensore dei due militanti anarchici, deposita dunque istanza di riesame contro l’ordinanza della misura cautelare: Palli è agli arresti domiciliari a Faenza, a casa dei genitori, Zegarelli nella sua abitazione di Carrara. Essa viene discussa martedì. I giudici decidono di annullare l’ordinanza per la misura restrittiva con motivazioni che al momento sono riservate.
L’episodio
Al centro delle indagini, condotte dalla Digos di Pisa e di Firenze e dalla Direzione centrale della polizia di prevenzione, e coordinate dalla Procura di Firenze, c’è un episodio del febbraio 2023. Nei pressi del portone di servizio del Tribunale di Pisa viene trovata una bottiglia di plastica «potenzialmente esplosiva», e in parte bruciata, secondo la Procura; «con liquido infiammabile», è «unita a una bombola da campeggio di gas butano», e c’è «un petardo» su cui è «avvolto un filamento come miccia». Sui siti web del pianeta Anarchia comparirebbe «un documento del Gruppo di solidarietà rivoluzionaria-Consegne a domicilio Fai/Fri», secondo gli inquirenti, con cui si rivendicherebbe l’azione, che scaturirebbe da «una campagna di “complessivo” attacco allo Stato e alle sue istituzioni – secondo chi indaga – e in solidarietà all’anarchico Alfredo Cospito». Vengono visionati i filmati: si vedono due persone di passaggio. Si indaga. Si arriva a Palli e Zegarelli. Il reato contestato è: atto di terrorismo con ordigni micidiali o esplosivi.
Motivazioni riservate
Due sono gli elementi che l’avvocato Sommovigo rileva nell’istanza di riesame. Primo, «gli elementi insufficienti per l’identificazione dei due dai fotogrammi di pessima qualità del video», spiega il professionista; il profilo di un naso compatibile con uno dei due, la montatura di occhiali compatibile con l’altro. Secondo, la bottiglia «non avrebbe avuto un potenziale distruttivo – motiva l’avvocato – Non poteva configurarsi il reato ipotizzato dalla Procura o dal Gip, era bensì un atto dimostrativo». Non è dato sapere – le motivazioni sono riservate –quale dei due elementi-o entrambi, rilevati dalla difesa, abbiano pesato sulla decisione dei giudici.
Il blitz di via Ulivi
Torniamo all’inchiesta carrarese Scripta Scelera: da qui escono nove indagati, frequentatori del Circolo Fiaschi, ideatori e redattori della rivista incriminata; l’accusa è istigazione e apologia di reato, aggravato – inizialmente – dalla finalità terroristica e di vilipendio al Capo dello Stato. Quattro dei nove, coloro per i quali sono scattate misure cautelari – vanno a processo; tra loro c’è Palli, l’unico che ad aprile è condannato: a otto mesi per il solo reato di vilipendio al Presidente della Repubblica. Per gli altri cinque, tra cui Zegarelli, non è stata ancora esercitata l’azione penale.