Il Tirreno

Il caso

Massa, foto alla cliente nel camerino: scoperto, rincorso e bloccato da un passante

di Giovanna Mezzana

	Un camerino di un negozio (foto d'archivio)
Un camerino di un negozio (foto d'archivio)

Mentre provava un capo, la ragazza ha visto sbucare un telefonino: cosa è successo dopo la scoperta

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MASSA. Un telefono puntato sotto la tenda del camerino, l’inquadratura rivolta verso una ragazza che si stava cambiando. È la scena che, all’ora di pranzo di lunedì, ha fatto calare il gelo in una nota catena di abbigliamento in centro a Massa. In pratica un guardone, che avrebbe provato a filmare una giovane mamma mentre provava dei vestiti. Scoperto, tenta la fuga, viene fermato da dei passanti e da lì identificato. Nel bloccarlo un agente fuori servizio si fa male. Scene che difficilmente dimenticheranno le commesse di quel negozio, ancora colpite da quella turbolenta pausa pranzo.

«È la prima volta che succede, sono cose che senti al telegiornale», dicono. Era l’ora di pranzo, orario tranquillo tant’è che nel negozio c’erano solo una coppia di ragazze con una bambina, e poi un uomo. «Tra i 55 e i 60 anni, distinto, che si aggirava tra gli scaffali con un paio di pantaloni in mano. Era una persona normalissima, che in quel momento non abbiamo neanche notato. Semmai - dicono con il senno di poi - effettivamente era nel reparto donne. Ma questo non vuol dire nulla; poteva essere un marito che comprava un regalo per la moglie o la figlia». In quella zona ci sono i camerini, sia per uomini che per donne. Ed è lì che è successo il tutto. «Ad un certo punto ci viene a chiamare una delle due ragazze, molto agitata, dicendo che un uomo stava filmando l’amica e se le potevamo aiutare».

Quell’uomo infatti era da un po’ nel camerino, ed era strano. «Quando ti cambi un po' di rumore si sente, una cintura, le scarpe. Da lui niente». Tanto che, raccontano le commesse, l’avevano notato pure le due ragazze, ipotizzando che si fosse persino sentito male. Poi una delle due abbassa lo sguardo e lo vede. Sotto la parete che divide i camerini c’è un piccolo spazio, dove era appoggiato un telefono con la telecamera rivolta verso l’alto. A quel punto l’amica è andata a chiedere aiuto, si vede che quest’uomo ha capito di essere stato scoperto e si è avviato all’uscita.

«Gli hanno chiesto di far vedere il telefono, di cancellare cosa aveva fatto. “Non ho fatto niente”, ha risposto l’uomo con accento della zona. E così ha fatto per andarsene. Noi però gli siamo andati dietro, perché aveva fatto una cosa gravissima. Per fortuna – racconta una commessa – stava passando una persona che conosco, è un agente delle forze dell’ordine: gli ho chiesto di fermarlo. A quel punto l’uomo ha iniziato a correre, inseguito dall’agente fuori servizio e da noi».

La fuga è durata poco, quando davanti al teatro Guglielmi un passante è riuscito a bloccarlo. In attesa dell’arrivo della polizia, le testimoni lo hanno visto armeggiare sul cellulare. «Scrollava la galleria delle immagini, siamo convinte che stesse cancellando foto e video», dicono. E infatti, quando gli agenti hanno controllato il telefono, non avrebbero trovato nulla di sospetto. L’episodio ha lasciato tutti scossi, soprattutto perché la donna ripresa era insieme alla figlia e poi perché le due ragazze, andando a ripensare a tutta vicenda, ricordano che quell’uomo era entrato poco dopo di loro. «Come se le stesse seguendo», raccontano le commesse. Del caso si occupano le forze dell’ordine, che hanno raccolto le testimonianze delle ragazze e valuteranno eventuali ipotesi di reato.

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