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Lavoro

Baker Hughes assume e investe con un piano da 300 milioni

I nuovi locali di Baker Hughes a Massa presentati nella primavera 2024
I nuovi locali di Baker Hughes a Massa presentati nella primavera 2024

Negli stabilimenti di Massa e Avenza si punterà ad aumentare la capacità produttiva di turbine, ad acquistare nuovi macchinari e a integrare robotica con AI nei processi

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MASSA E CARRARA. Baker Hughes, azienda globale di tecnologia a servizio dell'energia e dell'industria con due sedi in provincia ha annunciato, nell'ambito della fiera Gastech in corso a Milano, un piano di investimenti di circa 300 milioni di euro nei propri stabilimenti e impianti esistenti in Italia nei prossimi cinque anni.

Annuncio che illustra il gruppo stesso. Il piano, che prevede circa 300 nuovi posti di lavoro altamente specializzati in Italia, principalmente negli ambiti della produzione e della ricerca e sviluppo, «coinvolgerà la quasi totalità degli stabilimenti italiani di Baker Hughes afferenti al business di Industrial & Energy Technology, che già operano secondo un modello integrato e sinergico. Con il fabbisogno energetico in continua crescita a livello globale, spinto dall'aumento della popolazione mondiale e dalla domanda guidata anche da settori come AI e data centers, il piano di investimenti multiregionale, tra i maggiori annunciati da Baker Hughes in Italia negli ultimi anni, è volto a rafforzare l'infrastruttura produttiva esistente dell'azienda». Lo scopo è «espanderne la capacità manifatturiera complessiva per supportare i propri clienti a livello globale e accelerare ulteriormente lo sviluppo di tecnologie fondamentali per l'espansione e la transizione energetica, quali turbine, compressori e pompe per varie applicazioni, compresi data centers, gas naturale liquefatto, geotermia, cattura e stoccaggio della CO2 e idrogeno», viene chiarito.

Dipendenti

In Italia Baker Hughes conta attualmente oltre 6.600 dipendenti in otto siti complessivi: quelli di Firenze (insediamento principale), Massa, Avenza (Carrara), Talamona (Sondrio), Casavatore (Napoli), Bari e Vibo Valentia, che fanno tutti capo alla divisione Iet. Il sito di Cepagatti (Pescara) fa invece parte della divisione Ofse.

Focus stabilimenti

In dettaglio, per gli impianti produttivi toscani di Firenze, Massa e Avenza, il focus sarà sull'aumento della capacità produttiva delle turbine NovaLT, sull'acquisto di nuovi macchinari e nuovi banchi prova dove testare le macchine e sull'integrazione di robotica e intelligenza artificiale ai processi produttivi, oltre ad attività di ricerca a continuo supporto dello sviluppo tecnologico delle turbine stesse e dei compressori. Gli investimenti sugli impianti di Bari e Talamona intendono aumentare le linee produttive e integrare tecnologie innovative per aumentare l'efficienza e la sostenibilità delle attività industriali, nonché supportare specifiche attività di Ricerca e Sviluppo.

In particolare, il centro di eccellenza per le pompe pugliese verrà trasformato in una "multimodal factory" per produrre anche componenti per compressori. A supporto degli investimenti a Bari, l'azienda ha presentato domanda di contratto di sviluppo. Gli interventi nel centro lombardo mirano, invece, all'ulteriore sviluppo e alla diversificazione delle attività dello stabilimento, «per una maggiore competitività del sito produttivo e dei suoi prodotti strategici». In continuità con la strategia di potenziamento della capacità produttiva in Italia, proseguono anche gli investimenti già avviati nello stabilimento di Vibo Valentia, in Calabria, centro di eccellenza per la produzione di componenti chiave per il settore energetico. «Gli interventi in corso – concludono dal gruppo – puntano a incrementare la capacità produttiva, l'efficientamento energetico e la creazione di un centro di ricerca e sviluppo in ambito tecnologico e digitale».  

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