Movida «troppo pericolosa»: il questore chiude un locale a Marina di Carrara
Il rammarico del titolare: «Dieci giorni sono tanti, è un bel danno economico per l’attività»
CARRARA. Il popolo della Movida ma anche chi ama fare due chiacchiere davanti a un aperitivo dovrà nei prossimi giorni fare a meno del Baby Bomb, locale notissimo della Marina la cui frequentazione è un must-have per giovanissimi, giovani e non solo. Siamo in “zona Lombardi”. Il Baby Bomb dovrà restare chiuso per dieci giorni; così ha stabilito un provvedimento del questore di Massa-Carrara che fa ricorso all’articolo 100 del Tulps, il Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, norma che consente all’autorità di pubblica sicurezza di sospendere la licenza di un esercizio pubblico se rappresenta un pericolo per l’ordine pubblico. È amareggiato il titolare Nicolas Rossi: «Dieci giorni sono tanti, è un bel danno economico».
L’avviso al pubblico
Viale Cristoforo Colombo, angolo via Rinchiosa: nella galleria che collega pedonalmente il viale di scorrimento con via Genova, tra altri locali c’è il Baby Bomb. Chiunque passi da qui da ieri, domenica 18 maggio, nota un cartello scritto a mano: “Chiuso per motivi tecnici”, si legge; e, a mo’ di saluto agli affezionati, il messaggio si conclude con un Stay tuned, ovvero, resta sintonizzato con noi. A Marina non si parla d’altro: «Il questore ha chiuso il Baby Bomb», si dice.
Vita dura per chi ha locali
È così, conferma al Tirreno il proprietario del localino apprezzato per drink e cocktail. Il provvedimento è firmato dal questore Bianca Venezia ed è stato notificato al titolare dalla polizia di Stato. «Ieri sera (sabato sera, 17 maggio, ndr) siamo stati costretti a chiudere a mezzanotte. È uno stop prolungato – riflette Rossi – Ci fa perdere l’arrivo dei crocieristi: noi non viviamo solo di Movida». Poi il disappunto: «Ci hanno accollato una colpa che non abbiamo», dice. Il riferimento è al fatto che chi crea disordini su quell’angolo a alto tasso di frequentazione nel Quadrilatero della Movida «non è neppure nostro cliente – secondo il titolare del locale chiuso – e non consuma un solo caffè al banco. Il problema è che sta lì, a dieci metri dalla mia porta».
L’ultimo episodio
In effetti il Baby Bomb è proprio in una delle zone “più calde” della Movida. Basti pensare che lì, tra il localino chiuso dal questore per dieci giorni e il ristorante ex Pierrot, un 24enne ha rotto il naso a un carabiniere dopo aver dato in escandescenze: era sabato 14 aprile e questo è solo l’ultimo degli episodi violenti più gravi. «Ecco, proprio quella sera – racconta Nicolas Rossi – poliziotti e carabinieri sono potuti intervenire nell’immediatezza perché mio padre si era poco prima recato dalle pattuglie ferme sull’altro lato della strada a segnalare quella persona esagitata»: «Ho perso il conto – aggiunge – di quante persone pericolose ho allontanato nell’arco di cinque anni, il problema è che spuntano come funghi».
La proposta dimenticata
Allarga le braccia il patron del Baby Bomb: «Ho chiesto aiuto tante volte, ma non ho ottenuto nulla. Due anni e mezzo fa avanzai la proposta di richiedere una pattuglia fissa che girasse qua, una pattuglia “speciale” per noi, ma niente...». Arriva l’estate e la Movida impazzerà: lo sanno i residenti condannati a notti insonni e lo sanno anche gestori e titolari dei locali marinelli che sarebbero sul punto di incontrarsi per unire le forze o – quanto meno – per confrontarsi su quella che è una situazione giudicata «da gestire».