Sballo e “mala-movida”, lo storico dj (e imprenditore): «Così non va, vi spiego perché serve un locale stile Alhambra»
Parla il gestore della storica discoteca e padre di Alex Neri: «Ci sono dodicenni che dovrebbero bere latte e invece sono completamente allo sbando...»
CARRARA. Ha trascorso una vita intera tra giovani e giovanissimi, offrendo divertimento con la musica: ha mosso i primi passi come Dj, poi ha gestito una discoteca molto in voga negli Anni ’80 e ’90. Lavora ancora la notte, nonostante le 80 candeline spente, tant’è che è alla guida di un night, il Beach Club di Marina di Carrara, lungo la strada degli stabilimenti balneari; da qui ha una visuale invidiabile su come la generazione-che viene avanti vive la Movida e le notti del week-end. Dice di essere preoccupato per la propensione allo “sballo”, alcol e droga, e per un deterioramento del costume che – per i “sentito-dire” che racconta – è quasi spaventevole. Lancia così due proposte al mondo degli adulti e a chi amministra la città.
Chi è
Lui è Dino Neri, imprenditore. È il 1973, più di cinquant’anni fa, quando comincia a mixare; da padre, invece, trasferirà la cifra al figlio, che è Alex Neri, «uno dei più noti Dj in Europa», ospite a Sanremo 2025. «Io ho visto nascere il mestiere di Dj – racconta Neri senior – All’epoca c’eravamo io e Giorgione del Cavalluccio», lo storico locale da ballo di Lido di Camaiore. Dopo otto anni diventa gestore della discoteca Alhambra di Sarzana, sala da ballo della prima Liguria, ma must-have anche per i giovanissimi apuani. Nel ’97 scrive un libro: Dossier discoteche, cinquemila copie, che regala. Con esso – da dentro – attacca quel mondo – i rischi e le degenerazioni a cui può portare – che, in quegli anni, erano ormai evidenti – e che lui riconduce al battesimo e alla contaminazione delle cosiddette discoteche “di tendenza”. Per questo viene anche criticato, dice. Nei giorni scorsi Dino Neri – che è anche rappresentante provinciale del Silb, il Sindacato dei locali da ballo – ha consegnato una copia di quel libro all’assessora Lara Benfatto, riporta.
Le notti marinelle
«Dal mio night vedo i giovanissimi: cosa fanno, come si comportano – dice – Ci sono dodicenni che dovrebbero bere latte e invece sono completamente allo sbando». Poi dice qualcosa di molto forte: «Si mormora anche di sesso in cambio di sostanze stupefacenti». «Ai carabinieri, ai poliziotti dico: “Dovete reprimere”; ma si deve anche prevenire».
Le idee
E da qui comincia a ragionare su alcune proposte. «Le discoteche ormai sono fuori-moda – riprende Neri – e dunque i ragazzi dove vanno? Cosa fanno? Innanzitutto sono “delle spugne”, assorbono tutto ciò che arriva dal mondo degli adulti». E questo, secondo Neri, è pericoloso. Ecco perché dice «occorre innanzitutto separare i giovanissimi dal resto dei giovani. Dovrebbe essere aperta una discoteca pomeridiana solo per teen-ager», come era ai tempi d’oro la disco-sarzanese. «Insomma – conclude – io credo che ci sia un disperato bisogno di Alhambra». Non solo: «Io credo anche che occorrerebbe un’ordinanza che impedisca a chi è molto giovane di accedere nei locali dopo le 22 della sera». Il dibattito è aperto.