La rinascita di Aurora, i 18 anni in ospedale con un un nuovo “amico del cuore”
Il 14 ottobre scorso si è sottoposta a un esame e il suo cuore si è fermato: è stata salvata grazie a un macchinario speciale
MASSA. Il 18 ottobre scorso, Aurora ha festeggiato i suoi 18 anni nella degenza dell’Ospedale del Cuore di Massa, circondata da palloncini, fiori e sorrisi di medici e familiari. Ma questo non è stato un semplice compleanno: è stato anche il simbolo della sua “seconda vita”, una rinascita dopo un arresto cardiaco e un intervento salvavita che le ha cambiato l’esistenza.
Una patologia silente
Aurora, una giovane lunigianese, conviveva con una patologia che può alterare l’attività elettrica del cuore, causando gravi aritmie. Nonostante non avesse mai manifestato sintomi significativi, il 14 ottobre si è sottoposta a uno studio elettrofisiologico per accertare eventuali anomalie e valutare l’eventuale necessità di un defibrillatore.
Il dramma dell’arresto cardiaco
Durante l’esame, si è verificata un’aritmia improvvisa che ha portato Aurora in arresto cardiaco. I medici hanno tentato di rianimarla per oltre 40 minuti, ma senza successo. È stata quindi impiantata l’Ecmo, una macchina cuore-polmoni, grazie all’intervento tempestivo della dottoressa Francesca Chiaramonti. Questo dispositivo ha permesso al cuore di riprendere a battere autonomamente.
La necessità di un dispositivo innovativo
Dopo l’arresto cardiaco, i medici hanno stabilito che Aurora aveva bisogno di un defibrillatore per prevenire future aritmie. Tuttavia, i dispositivi tradizionali non erano adatti a lei: serviva un modello speciale, mai impiantato prima in Toscana. Il dispositivo, chiamato “Aurora”, è più piccolo, ha un’autonomia più lunga e un impulso elettrico meno invasivo, ideale per le sue esigenze.
Un intervento pianificato nei minimi dettagli
L’impianto del defibrillatore è stato affidato a un team multidisciplinare composto dai dottori Andrea Rossi, Silvia Garibaldi, Giovanni Concistrè, Alessia Lenoci e Federica Ceccotti. L’intervento si è svolto nella sala ibrida del nuovo blocco operatorio ed è stato un successo: il dispositivo è ora il prezioso alleato del cuore di Aurora, che batte regolarmente.
La festa per la “seconda vita”
Il giorno del suo diciottesimo compleanno, Aurora ha festeggiato con i medici, gli infermieri e la sua famiglia. Nei giorni successivi, durante un controllo, è stato confermato che il defibrillatore funziona perfettamente e Aurora è pronta a tornare alla normalità: a scuola e alla vita con gli amici.
Le parole di gratitudine di Aurora e della famiglia
«Sono stati giorni difficilissimi», confida Francesca, la madre di Aurora, che ringrazia i medici per la professionalità e l’umanità dimostrate. Dal canto suo, Aurora ha dichiarato commossa: «Ho festeggiato i miei 18 anni e l’inizio di una nuova vita. Da oggi avrò due date da celebrare: quella in cui sono nata e quella in cui sono tornata a vivere».
Il commento del direttore generale
Marco Torre, Direttore Generale di Monasterio, ha sottolineato come la storia di Aurora sia un simbolo del lavoro del team multidisciplinare dell’ospedale: “La tecnologia e l’innovazione sono fondamentali, ma è l’umanità del nostro personale a fare la differenza. La storia di Aurora è anche la nostra: buona vita alla giovane Aurora”.