La guida
Abbattuti quattro pini «Erano sanissimi. Quale motivo c’era?»
Canesi bacchetta la giunta e chiede spiegazioni
MARINA DI CARRARA. L’ambientalista, ex politico e insegnante di geografia Riccardo Canesi chiede ragguagli sulla sorta di alcuni pini che sono stati abbattuti lungo viale Colombo dove è da diverse settimane è aperto un cantiere che porterà a una completa rivisitazione della viabilità e che ha già suscitato i dubbi del popolo degli automobilisti. Il lavori sono stati affidati dall’Autorità di Sistema portuale del Mar Ligure orientale, cioè l’ente che soprintende alla gestione del porto apuano e puntano infatti a realizzare accessi più funzionali al traffico portuale.
La domanda
«Altri quattro sanissimi pini di viale Colombo – interviene Canesi – ci salutano. Mi si dice – aggiunge – che dovrebbero arrivare a sei (quelli da tagliare, ndr) » . Qual è la loro colpa? – si chiede provocatoriamente Caesi – Non hanno creato dissesto sulla strada o sul marciapiede, non sono a rischio crollo. Producono, piuttosto, ossigeno e abbattono sostanze inquinanti e rumore. Migliorano il nostro umore, ospitano colonie di uccelli e rendono più bella (meno brutta? ) la città sottraendo alla nostra vista, almeno parzialmente, un capannone industriale». «Sono su un marciapiede molto frequentato – aggiunge e si chiede ancora – Forse li si abbattono per far spazio a nuovo cemento? » .
La risposta
Poi Canesi si dà una spiegazione. «L’unica loro colpa è quella di essere incappati nelle maglie di un a progetto dell’Autorità Portuale (è il cosiddetto Lotto due del Water front, il maxi progetto che riprogetta la cerniera tra porto e cittadina di mare) con l’avallo complice e acritico di una giunta comunale che sta brillando per insensibilità, mancata cura e distruzione del verde urbano (a quando il Piano del Verde? ) » .
Gli effetti
«Se mai venissero ripiantate piante e ho i miei dubbi, occorreranno 50 anni perché le nuove possano garantire gli stessi servizi ecosistemici di quelle irresponsabilmente abbattute. Se una pianta è pericolosa – riflette Canesi – è più che giusto abbatterla. Ma, in un’epoca di cambiamenti climatici come questa e in una città in forte deficit di verde pubblico, prima di abbattere una pianta bisognerebbe rifletterci bene. E avvisare i cittadini, considerato che si tratta di un bene comune della collettività».
...e tira le somme
«Sono purtroppo arrivato alla conclusione che i nuovi amministratori di Carrara, che sicuramente hanno ereditato una situazione non ottimale, ma che si ostinano a non mutare la tendenza, vivano su Marte». «Devo dire, con grande amarezza, che su molti temi, e il verde è macroscopicamente uno di questi, sono molto deluso dai nostri amministratori.Se continuano ad amministrare così, nei panni dei dirigenti di quel che rimane dei partiti progressisti, comincerei seriamente a impensierirmi».
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