Il Tirreno

La storia

La bidella sta soffocando, la salva un alunno di 15 anni: «Da oggi ho il mio angelo»


	Niccolò con la bidella salvata
Niccolò con la bidella salvata

Carrara, lo studente ha praticato la manovra di Heimlich: «Merito di mia madre, che mi ha insegnato come si fa»

30 settembre 2024
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CARRARA. «Ho visto la bidella diventare rossa, poi cianotica. Le usciva dell'acqua dalla bocca, non riusciva a respirare». La tensione è ancora evidente nelle parole di Niccolò Ricci, 15 anni, alunno dell'istituto Zaccagna Galilei di Carrara, dove frequenta la classe seconda A dei geometri.

Cosa è successo

Niccolò, venerdì mattina della settimana scorsa, ha smesso per alcuni minuti il ruolo da studente, si trovava nel corridoio del plesso di viale XX Settembre, per raggiungere il bagno, e ha vestito quelli molto più impegnativi di "angelo custode".

Praticando alla collaboratrice scolastica Consuelo Guidi la manovra di Heimlich  (consiste nello stringere un pugno e poggiarlo sulla metà più bassa dello sterno, afferrare poi il pugno con l’altra mano e fornire una spinta verso l’interno per liberare le vie respiratorie evitando i soffocamenti) le ha salvato la vita.

Il racconto del 15enne

«Non avevo mai fatto prima una cosa del genere, ma mia madre, che è infermiera, me ne aveva parlato e mi aveva anche fatto vedere come si esegue - racconta Niccolò - Non sono stato neppure a pensarci: ho visto la bidella in difficoltà, sembrava davvero sul punto di morire. Mi sono avvicinato e le ho praticato la manovra. Subito dopo sono accorsi anche altri collaboratori scolastici e alcuni docenti. Alla fine tutto si è risolto per il meglio». E la vicenda ha avuto una conclusione anche in aula: «La bidella è entrata in classe e mi ha abbracciato piangendo. È stato un momento molto bello».

Il racconto della bidella

La signora Consuelo lo abbraccia anche adesso Niccolò, nell'atrio di ingresso dell'istituto Zaccagna. «Lui è il mio angelo, mi ha salvato. Stavo mangiando una merendina molto dura, con alcune noccioline all'interno - spiega - Mi è andato qualcosa di traverso, mi è rimasto in gola: non riuscivo a parlare, per chiedere aiuto, stavo soffocando. Niccolò ha avvertito le mie difficoltà, ha capito che stavo davvero male e mi è venuto subito incontro. La sua manovra mi ha strappato alla morte».

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