Carrara, morto dissanguato in reparto: nove indagati fra medici e infermieri
L’inchiesta sul decesso del pensionato nelle Cure intermedie del monoblocco di Carrara: disposto l’incidente probatorio
CARRARA. Lido Rossi, un pensionato di 84 anni, è stato trovato senza vita la sera del 13 febbraio. Era in una pozza di sangue, nel suo letto, nel reparto delle Cure intermedie, al monoblocco di Carrara. In quel reparto che avrebbe dovuto accompagnare il percorso ospedaliero, prima del ritorno a casa.
Gli indagati
Per la sua morte – che stando alle prime ricostruzioni potrebbe essere stata causata dal cattivo posizionamento di un catetere venoso – sono iscritte nel registro degli indagati nove persone. Tutti i medici e personale infermieristico che era in reparto al momento della morte del pensionato. Avendo inizialmente disposto accertamenti tecnici irripetibili (l'autopsia) senza avere elementi a carico di nessuno, la procura ha avuto la necessità di assicurare a tutti i potenziali responsabili l'esercizio del diritto di difesa. Altrimenti sarebbero potute sorgere questioni sull'utilizzabilità dei risultati. Un atto dovuto quindi, dove il reato ipotizzato, come sempre in questi casi, è l’omicidio colposo, che si verifica quando la morte di una persona è conseguenza non voluta di una condotta negligente, imprudente o inesperta, oppure per inosservante di leggi, regolamenti, ordini o discipline. Il compito degli investigatori sarà appunto quello di capire se la morte del paziente del reparto delle Cure intermedie di Carrara sia stata causata dalla negligenza, imprudenza o inesperienza del personale del reparto di cure intermedie. Per avere il quadro più chiaro proprio nelle scorse ore avrebbe dovuto essere eseguita l’autopsia sulla salma dell’anziano morto al monoblocco ma alcuni legali delle difese (delle persone cioè iscritte nel registro degli indagati) hanno fatto richiesta di incidente probatorio. A questo punto sarà il giudice delle indagini preliminari a stabilire la data dell’autopsia che sarà eseguita in incidente probatorio. E sarà sempre il gip ad affidare l’incarico al medico legale che si occuperà dell’esame.
La vicenda
Lo hanno trovato morto nel suo letto. Con una pozza di sangue di lato, in corrispondenza di una flebo (precisamente un catetere venoso) che aveva nel braccio. A chiamare i carabinieri, non erano stati i familiari, come spesso succede per un presunto caso di malasanità, ma lo stesso personale del reparto di Cure intermedie dove l’uomo era ricoverato. I medici avevano anche provato a lungo a rianimarlo ma poi erano stati costretti a dichiararne il decesso. In reparto erano quindi intervenuti sia i carabinieri che la procura per i primi accertamenti. L’esatta causa della morte, come abbiamo già sottolineato, si potrà stabilire solo con l’esame autoptico e gli ulteriori accertamenti che la procura di Massa potrà disporre. Intanto sono stati ascoltati i dipendenti che erano di turno quando l’84enne. Non è chiaro, quindi, se l’uomo sia effettivamente morto per, appunto, negligenza, imprudenza o inesperienza del personale del reparto di cure intermedie. Intanto anche l’Asl ha avviato un’indagine interna per ricostruire quanto accaduto. Le prossime ore saranno importanti per quel che riguarda gli accertamenti previsti per il proseguo delle indagini e per fare chiarezza sulle cause decesso del pensionato.
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