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Contro la chiusura dell’Oncologia di Carrara: «Ci ho lavorato per 25 anni. Anch’io difendo il reparto»

di Alessandra Vivoli
Contro la chiusura dell’Oncologia di Carrara: «Ci ho lavorato per 25 anni. Anch’io difendo il reparto»

La vicesindaca Crudeli: quel reparto è un’eccellenza nata con i medici Spinelli e Sicari. L’obiettivo dell’amministrazione è preservare i servizi

31 luglio 2023
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CARRARA. Parla da vicesindaca Roberta Crudeli. Ma, al di là del ruolo istituzionale, parla anche da professionista. E da donna, una donna che, in oncologia al monoblocco, ci ha lavorato per 25 anni. Come coordinatrice e dirigente del reparto infermieristico. In questo duplice ruolo (perché gli anni passati in quelle stanze, in quelle corsie, le sono rimasti nel cuore) Crudeli assicura come prima cosa: «L’obiettivo dell’amministrazione, come ha sottolineato anche la sindaca Arrighi è difendere i servizi del monoblocco».

Roberta Crudeli lei è legata a doppio filo al reparto di oncologia.
«Certo. Oncologia, mi fa piacere ricordarlo, è nata a Carrara quarant’anni fa per volontà dei medici Italo Spinelli e Achille Sicari. È stata una delle prime della Regione Toscana. Lo ribadisco è nata a Carrara e a Carrara è rimasta per tutti questi anni rimanendo una eccellenza e crescendo sempre di più».
Lei ha assistito, in qualità di professionista, a questa crescita.
«Sì, e ne sono molto orgogliosa. Il reparto di oncologia nel corso degli anni ha avuto una crescita importante: sia dal punto di vista delle cure che per quel che riguarda la grande professionalità medica e infermieristica. L’accoglienza, il sorriso, sono stati e rimangono un punto di forza riconosciuto da tutti i pazienti e dai familiari che li seguono nel loro percorso».
Il reparto stesso è cambiato.
«Certo, ed è sotto gli occhi di tutti. I locali sono stati abbelliti, le pareti colorate ed è arrivata la musica. Lo dicono tutti che, varcando la soglia di quel reparto non sembra nemmeno di entrare in un ospedale e in reparto così impegnativo come quello di oncologia».
Quanti anni ha lavorato lei in oncologia?
«Beh, davvero a lungo. Direi quasi una vita visto che ci ho passato venticinque anni. Anni che ricordo e porto nel cuore, uno per uno. Ho sentito spesso i pazienti elogiare l’accoglienza dell’oncologia, e la vista del mare e delle montagne che si può ammirare dalle finestre di quel reparto. Come ho già detto quel reparto di oncologia è stato, quarant’anni fa una eccellenza, ed ha continuato ad essere tale nel corso del tempo».
Sul trasferimento dell’oncologia c’è un dibattito in corso e anche tante preoccupazioni da parte dei pazienti.
«Come ha sottolineato proprio nei giorni scorsi la sindaca Serena Arrighi l’obiettivo della nostra amministrazione è quello di difendere i servizi del monoblocco e mantenerli su Carrara. Su questo la sindaca in prima persona si è impegnata e proprio per questo è stata convocata la riunione con Asl per cercare di fare il punto della situazione a fare, soprattutto, chiarezza. L’oncologia, è bene ribadirlo, è un’eccellenza per Carrara a cui tutti teniamo in modo particolare».

 

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