Il Tirreno

Violenza in strada

Massa, lo fermano in strada e lui insulta e picchia due poliziotti

di Melania Carnevali
Massa, lo fermano in strada e lui insulta e picchia due poliziotti

Il 39enne era stato fermato per un controllo in via Stradella e ha dato in escandescenze. Avrebbe minacciato gli agenti: «Vi taglio la gola», sostenendo di essere un legionario

2 MINUTI DI LETTURA





MASSA. Quando gli agenti lo hanno fermato, alle due di notte, in via Stradella, avrebbe dato subito in escandescenze. «A te non do nessun documento e non ti dico nemmeno come mi chiamo. Lasciatemi stare, vi conviene andarvene», avrebbe iniziato a dire. E ancora: «Andate via, se non volete avere problemi con me». O: «Io ti conosco, tu mi hai già fregato una volta, testa di c...». Poi avrebbe iniziato a colpirli con calci e gomitate nella schiena, provocando, a entrambi gli agenti, lesioni considerate guaribili in dieci giorni. Per questo Abdennour Marouf, 39 anni, originario della Libia ma residente a Massa (difeso dall’avvocato Riccardo Balatri), lunedì notte, è stato arrestato dalla polizia con l’accusa di oltraggio a pubblico ufficiale e lesioni. Ieri, il giudice Marta Baldasseroni, ha convalidato l’arresto disponendo la misura cautelare degli arresti domiciliari. Il pubblico ministero aveva chiesto il carcere sostenendo che ci fosse «il concreto pericolo che l’imputato, se non sottoposto a provvedimenti limitativi della libertà personale, commetta altri delitti della stessa specie».

Stando a quanto ricostruito dai due agenti della polizia di Stato, il 39enne era stato fermato per un controllo. Uno dei due poliziotti lo conosceva già: lo aveva arrestato lo scorso anno. Ma al momento del controllo, lui avrebbe iniziato a urlare. Prima in strada, poi in macchina. Dai sedili posteriori avrebbe continuato a insultare e a minacciare i due agenti. «Una volta uscito di qui vi mando le persone giuste per farvi ammazzare», avrebbe detto loro. E: «Prima di andare via dall’Italia ti giuro che ti scanno vivo». E ancora: «Ti taglio la gola da orecchio a orecchio tu pensi che scherzo ma non sai chi sono io». Avrebbe anche detto di essere un ex legionario, un militare, e che gli avrebbe fatto saltare la testa a entrambi.
 

Toscana al voto
Lo scandalo

Prato, interrogato per cinque ore Belgiorno sul caso revenge porn. Le voci sull'altro politico coinvolto e le parole dell'avvocato