Il Tirreno

Il caso giudiziario

Processo d’appello per don Euro, la procura: condanna da confermare

Processo d’appello per don Euro, la procura: condanna da confermare

Massa, è stata fissata al prossimo 15 giugno l’udienza decisiva per l’ex sacerdote Luca Morini, condannato a 7 anni e mezzo (pena sospesa), con l’accusa di estorsione e sostituzione di persona. La difesa chiede invece l’assoluzione

01 giugno 2023
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MASSA-CARRARA. È stata fissata al prossimo 15 giugno l’udienza decisiva per il processo d’appello a carico dell’ex sacerdote Luca Morini; fra due settimane, vi saranno le repliche e poi la sentenza di secondo grado.

Ricordiamo che a febbraio scorso, a Massa, l’ex parroco di Massa, Avenza e Caniparola, originario di Pontasserchio, è stato condannato a 7 anni e mezzo (pena sospesa), con l’accusa di estorsione e sostituzione di persona, quindi solo per alcuni episodi dell’intricata vicenda che lo ha visto indagato per alcuni anni.

L’ex religioso, ridotto allo stato laicale in seguito allo scandalo, era stato invece assolto per il reato di cessione di sostanza stupefacente e auto-riciclaggio, oltre che per l’accusa di estorsione nei confronti di una suora. La condanna a sette anni e sei mesi gli era stato inflitta perché si sarebbe finto un magistrato con altri suoi presunti amanti e per una presunta estorsione al suo ex vescovo diocesano monsignor Giovanni Santucci. A far scoppiare lo scandalo nel 2015 la denuncia di un escort, a cui Morini si sarebbe appunto presentato come un magistrato. Erano stati infine quattro gli escort costituitisi parti civili a cui il tribunale ha riconosciuto complessivamente 14mila euro di risarcimento danni.

Don Euro si è appellato alla Corte di Genova; nella discussione di martedì scorso, la procuratrice generale Macciò ha chiesto la conferma della condanna, ritenendo che le conclusioni a cui si era giunti in primo grado siano da riconfermare.

Di ben diverso avviso l’avvocato difensore Gemma Montaruli che ha depositato un atto d’appello di settantasette pagine e che, anche a voce, ha ribadito la convinzione che Luca Morini debba essere assolto in toto; non solo, chiede anche che sia assolto in pieno anche per l’auto riciclaggio, per il quale è stato ritenuto non colpevole per il 2° comma (in sostanza, per la vecchia insufficienza di prove); a detta dell’avvocato, ci sono eccome le prove che il suo assistito per l’auto riciclaggio (si trattava di una questione legata a dei diamanti) sia da assolvere in toto.

Nel frattempo, la stessa avvocato Montaruli ha ottenuto la sospensiva dello sfratto deciso sempre dal tribunale di Massa a fronte della richiesta della diocesi apuana di riprendersi la casa che gli fu assegnata, a quanto risulta in comodato d’uso, sette anni fa dall’allora vescovo Giovanni Santucci; già con il “commissario apostolico” Gianni Ambrosio era stato chiesto di pagare un canone, richiesta confermata dal nuovo vescovo, Mario Vaccari, insediatosi un anno fa; canone non pagato. L’ordinanza di sfratto è stata sospesa dalla corte d’appello di Genova, sezione civile, come si dice in termini giuridici “inaudita altera parte”, senza sentire la controparte; il 30 giugno si deciderà se questa sospensiva è valida fino alla prossima udienza (marzo 2024) oppure no. Insomma, giornate clou per l’ex don Euro e la sua difesa.

 

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