Il Tirreno

La nomina

Carrara Città creativa: Unesco nomina una coordinatrice

Carrara Città creativa: Unesco nomina una coordinatrice

È la dottoressa Maura Crudeli, l’annuncio dell’assessore Gea Dazzi

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CARRARA. La presentazione del bel libro-catalogo sul “Forum Internazionale di Giovani Scultori del Marmo. Le voci dell’arte: pace, fratellanza e solidarietà”, è stata l’occasione per fare il punto sui progetti del Club per l’Unesco Carrara dei Marmi, che compie i 27 anni ma mostra vitalità e non intende cullarsi sugli allori per aver raggiunto l’importante traguardo del riconoscimento di Carrara Città creativa dell’Unesco. Un traguardo raggiunto con ’amministrazione comunale, perché è solo attraverso la sinergia con i vari attori del territorio che è possibile aspirare a questi traguardi. Proprio nell’ottica di rilanciare e coordinare il piano degli eventi collegati al ruolo creativo cittadino, l’assessore alla cultura Gea Dazzi nel pomeriggio di giovedì, in occasione della presentazione del libro-catalogo, ha ufficializzato la nomina della dottoressa Maura Crudeli quale Local point – in sostanza, coordinatrice – di Carrara Città creativa Unesco. Sociologa esperta di comunicazione, vicepresidente di Yourban 2030 (l’associazione no profit che fra l’altro ha realizzato nel centro storico il primo eco-murales multimediale d’Italia, Impollinèmesi), dopo aver vissuto a lungo a Roma, da tre anni Maura Crudeli è rientrata a Carrara. Avrà fra l’altro il compito, come ha spiegato l’assessora Dazzi, di raccontare nel circuito Unesco le straordinarie ricchezze del territorio.

L’iniziativa

All’iniziativa in sala di rappresentanza hanno preso parte i promotori del forum, e quindi il Club per l’Unesco, con la presidente Maria Grazia Passani e numerosi soci, Luciano Massari direttore dell’Accademia, Gianvincenzo Passeggia presidente del Rotary Carrara e Massa, Luisa Passeggia e Laura Bruschi in rappresentanza della Fondazione Cassa di Carrara; non ha potuto essere presente la Fondazione Marmo onlus. In collegamento, la presidente nazionale della Federazione italiana dei Club per l’Unesco (Ficlu), Maria Teresa Gualtieri, e Maria Paola Azzario, vicepresidente della Federazione europea Associazioni e Club per l’Unesco. Sia Gualtieri che Azzario hanno avuto parole molto lusinghiere per Carrara, il suo marmo, la sua storia. Gualtieri in particolare ha sottolineato l’emozione che prova nell’ammirare il bianco accecante delle cave, ha ricordato che Carrara è anche nel Geoparco delle Alpi Apuane e, in merito al Forum, ha rimarcato la grande capacità dell’arte e delle sculture di lanciare messaggi universali di pace, fratellanza, solidarietà. «È stato un momento di gioia e amicizia, l’ennesima conferma che insieme, quando si fa rete, siamo più fotri». Concetti ribaditi da Azzario, secondo la quale quello del Forum è davvero un esempio da portare nel mondo.

Quattro, è stato ricordato, gli artisti che erano stati selezionati e ospitati nei laboratori della Cooperativa scultori: Aurora Avvantaggiato (opera realizzata, “Bene privato”), Ege Kolcu (“Sussurrando pace”), Meng Pan (“Confine”), Claudia Pino (“Il volo); quest’ultima presente giovedì e ha ringraziato i promotori per la grande opportunità; vincitore era risultato Ege Kolcu. La rassegna-stage era stata curata da Filippo Rolla, anch’egli intervenuto.

Il Forum

La rassegna arrivata alla sesta edizione, e ripartita nel 2022 in grande stile dopo la pausa per il covid, è cresciuta e rappresenta una delle vetrine di Carrara Città creativa, grazie, come detto, anche alle sinergie, sottolineate dal direttore dell’Accademia Luciano Massari e dal presidente Rotary Gianvincenzo Passeggia. E grazie anche alla passione con cui è stato organizzato il Forum e con cui il Club Unesco porta avanti i suoi progetti, concetto sottolineato dall’assessora Gea Dazzi, che ha anche manifestato la soddisfazione di palazzo civico per quanto fatto e garantito pieno appoggio perché le attività crescano ulteriormente, ance per la capacità di parlare ai giovani e valorizzare Accademia e laboratori artistici.

Rammarico e prospettive

In chiusura, la presidente Maria Grazia Passani, oltre a ringraziare tutti come aveva fatto in apertura, e a ricordare la storia di un Club capace di crescere e ottenere tali risultati, riconosciuti anche a livello internazionale, ha anche espresso un po’ di amarezza per il fatto che all’inizio del precorso, a fine Anni Novanta, non fu recepita la proposta di candidare Carrara e le sue cave a patrimonio mondiale dell’umanità: «Qualcuno temeva che volessimo chiudere le cave, ma niente di più sbagliato. Il patrimonio sarebbe stato il paesaggio che cambia grazie al lavoro millenario dell’uomo. Purtroppo c’è stato un pregiudizio, lo stesso che ha impedito a Carrara di avere qui le opere di Arturo Dazzi…».

La giornata si è conclusa con la consegna dell’onorificenza di soci onorari Unesco a Massari, Gianvincenzo Passeggia, al presidente della Fondazione Cassa Enrico Isoppi: l’ha ritirato Laura Bruschi, che ha chiosato ribadendo la volontà dell’ente a lavorare insieme «per una città che ha bisogno di risvegliarsi e valorizzare i suoi tesori». Un’occasione ci sarà dal 21 al 23 settembre 2023 a Torino con la quattordicesima edizione del Salone Mondiale del Turismo (World Tourism Event) dedicato ai siti del Patrimonio Mondiale Unesco.

Carrara, Città Creativa Unesco per l’Arte e l’Artigianato, pur non rientrando nella lista del Patrimonio Mondiale è stata invitata attraverso il suo Club, Carrara dei Marmi. L’occasione per ribadire, come si fa notare, che «Vettore di creatività, relazioni e confronti, è stato il marmo a fare di Carrara il centro di raccordo più importante nella lavorazione della scultura: ancora oggi sono i suoi laboratori a conservare quello straordinario patrimonio di nozioni che a buon diritto potrebbe e dovrebbe figurare nella lista Unesco del Patrimonio Culturale Immateriale. Una lista che intende non solo salvaguardare e mantenere vivi quei saperi che si estendono dalle lingue alla danza, dai cibi alla musica all’artigianato; ma anche diffondere tra altre comunità quelle conoscenze che, come la lavorazione del marmo, identificano e rispecchiano l’identità del gruppo al quale si riferiscono». Una prossima sfida da approfondire.

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