A fine settembre il centro vaccinale chiude i battenti
Nessuna richiesta al momento per rinnovare la convenzione e consentire la somministrazione della terza dose
carrara. La richiesta formale di una proroga o di un rinnovo contrattuale non c’è. O almeno non ancora. Stando a contratti e convenzioni, quindi, il 30 settembre l’azienda sanitaria deve raccogliere carte e documenti, fare i bagagli e lasciare il padiglione E del complesso fieristico di Marina di CarraraFiere dove, dalla fine di marzo, è allestito il centro vaccinale.
Quel centro – 14 ambulatori e fino a 2mila dosi di vaccino anti Covid somministrate ogni giorno – ha aperto i battenti il 30 marzo scorso. Quel giorno, alle 11 Eugenio Giani, presidente della Regione, ha valicato i cancelli dell’ingresso 6 nel grande complesso CarraraFiere. Con lui tutte le istituzioni: i sindaci di Massa e di Carrara, il presidente della provincia, la direttrice generale dell’Asl. C’erano tutti perché il 30 marzo 2021 rappresentava il giorno della svolta, quello in cui, dopo i tentennamenti su sedi e costi, spalancava le porte il mega centro vaccinale.
I dubbi sulla sede erano stati parecchi, fino alla scelta di organizzare ambulatori e sale di attesa nel grande padiglione. Del resto nel complesso fieristico già era allestita la centrale di tracciamento: medici, telefoni e scrivanie per contattare i pazienti positivi e ricostruire la “filiera” dei contatti con lo scopo di arginare, attraverso le quarantene e i tamponi, la diffusione del virus.
Asl occupa spazi di Imm– CarraraFiere a cui paga l’affitto sulla base di una convenzione che è in scadenza il 30 settembre. E, al momento, non risultano richiesta da parte della Regione o dell’azienda sanitaria per la proroga del contratto.
Non è escluso che quella richiesta arrivi anche perché in ballo – non lo dimentichiamo – non c’è soltanto il prosieguo della campagna vaccinale in essere, ma anche la somministrazione della eventuale terza dose, a partire dai primi vaccinati, quelli che si sono sottoposti alla vaccinazione all’inizio dell’inverno scorso.
Diversamente, si tratterebbe di trovare una sede alternativa, magari di dimensioni più ridotte, visto anche che i flussi di accesso al centro adesso non sono più importanti come nei mesi scorsi.
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