Il Tirreno

in aula 

Antincendio al Castello, assolto Fernando Della Pina

Chiara Sillicani
Antincendio al Castello, assolto Fernando Della Pina

Il dirigente ai lavori pubblici  era rimasto coinvolto  nell’inchiesta del 2018  sull’edizione dell’evento  enologico Spino Fiorito

28 aprile 2021
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Chiara Sillicani

MASSA. È un’assoluzione piena quella di Fernando Della Pina: per il giudice monocratico Ermanno De Mattia non ha commesso il fatto. Non ha alcuna responsabilità sull’edizione del 2018 di Spino Fiorito e sull’ipotesi che quell’edizione al Castello sia stata organizzata senza che la fortezza avesse un certificato anti-incendio.

La vicenda – per ricostruire le tappe salienti – risale a tre anni fa quando viene organizzata l’ultima edizione della manifestazione enologica Spino Fiorito. Lo scenario è il castello Malaspina. La normativa sulla sicurezza è cambiata da poco e per fare il punto viene realizzata una serie di riunioni del comitato sicurezza ed ordine pubblico. Segue una convenzione tra Coldiretti, l’istituto valorizzazione castelli e il Comune per la realizzazione dell’evento. La manifestazione si svolge dal 26 aprile al Primo Maggio del 2018. Ad iniziativa conclusa, però, i vigili del fuoco inviano una informativa alla procura in cui sottolineano l’assenza di una certificazione anti- incendio per il castello e di una eventuale Scia per ottenerla. Segue un’indagine che coinvolge anche l’allora sindaco Volpi, tre dirigenti del comune tra cui della Pina e i vertici di Coldiretti e Istituto valorizzazione Castelli. La Procura archivia la posizione di tutti, salvo quella di Della Pina e dell’allora sindaco. Si contesta loro una contravvenzione (un reato “più lieve”) per non aver presentato la certificazione antincendio. Alessandro Volpi opta – la legge lo permette per le contravvenzioni – per l’oblazione ed estingue il reato. Il dirigente Della Pina, difeso dall’avvocato Umberto Zangani, sceglie invece di andare a processo. La difesa spiega che per il Castello non era necessaria la certificazione anti-incendio perché se è vero che lo Spino Fiprito contava oltre 100 partecipanti, è altrettanto vero che era una manifestazione temporanea per cui la certificazione non è un obbligo. Lo è per gli edifici sottoposti a tutela storica che di quella certificazione devono dotarsi, però, entro il 2022. Non solo – aggiuge la difesa – se anche la certificazione fosse stata obbligatoria, richiederla non sarebbe stata competenza di Della Pina, in qualità di dirigente ai lavori pubblici. Tanto più che lo stesso Della Pina non compare neanche tra i firmatari della convenzione in base a cui è stata organizzata la manifestazione nella primavera del 2018.

Il giudice Ermanno De Mattia accoglie le argomentazioni difensive esposte dall’avvocato della difesa Umberto Zangani e, nel corso dell’ultima udienza, lunedì, assolve il dirigente comunale ai lavori pubblici con formula piena: per non aver commesso il fatto. —
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