la storia 

Attacchi omofobi dal vicino di casa «Ti vedo col tuo compagno, fai vomitare»

Alessandra Vivoli

Il 57enne ha dovuto cambiare abitazione e ha sporto denuncia. «C’è stata subito l’archiviazione, io ho vissuto un incubo»

13 aprile 2021
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Alessandra Vivoli

CARRARA. «Ehi finocchio, fammi il circo. Dai fai il mandrillo».

Le parole possono essere macigni. Le parole fanno male, moltissimo, soprattutto quando sei omosessuale, hai 57 anni e pensi che nel mondo la discriminazione sessuale non dovrebbe più avere ragione di esistere.

Le parole sono quelle che per oltre un anno si è sentito ripetere il protagonista di questa vicenda che, per ragioni personali, preferisce mantenere l’anonimato.

Offese, minacce, erano il pane quotidiano di questo cinquantasettenne e arrivavano dal suo vicino di casa. Un incubo sfociato in una denuncia, proprio per gli atteggiamenti omofobi subiti dal protagonista di questa storia: la denuncia è stata subito archiviata (la legge contro l’omofobia o legge Zan non è stata ancora approvata).

Nel frattempo la vita dell’uomo che ha scelto di raccontare la sua storia (documentata con una denuncia datata 29 ottobre 2020) è cambiata radicalmente. Ha scelto di cambiare casa. E ha un processo in corso perché una volta ha reagito alle provocazioni: «Mi sono sentito puntare due dita alla gola, sbattere contro la rete del cortile e ho risposto con uno schiaffo. Ora sono sotto accusa per lesioni».

È il protagonista (e vittima) di questa delicata vicenda a raccontare quello che è accaduto a cominciare dalla telefonata del 3 luglio del 2019.

«Fino ad allora i rapporti erano pressoché inesistenti, le nostre due abitazioni confinavano, ognuno si faceva i fatti propri – racconta – Una mattina di luglio ricevo una telefonata. «Ieri sera hai fatto una cosa schifosa. Sei un essere schifoso fai cose schifose e disgustose. Ti vedo col tuo compagno, fai vomitare».

E, ancora. «Sei la vergogna del quartiere. Se dovesse risuccedere una cosa del genere una cosa del genere ti tolgo dal mondo, non so come va a finire».

«Sono rimasto impietrito – racconta il 57enne – ho ripensato alla sera prima. Il mio vicino era a giocare a carte con alcuni amici sul terrazzo, io e il mio compagno eravamo sul divano a guardare la televisione, una serata tranquilla, come una normalissima coppia».

Da quel giorno, continua a raccontare, sono cominciate le offese. Una sorta di persecuzione sempre dettata dall’omofobia.

«Uscivo di casa e mi sentivo ripetere: dai finocchio, è finito il circo? Mandrillo, fammelo un po’ di circo – continua – è andata avanti così per un anno e mezzo. Questo atteggiamento ha intimorito spesso il mio compagno, ha creato tensioni, mi ha fatto vivere un incubo».

«Ogni motivo era buono per scatenare una valanga di offese – ricorda – una volta stavo uscendo di casa con il monopattino, era maggio e volevo fare una passeggiata. Il mio vicino mi si è parato contro: “Sei un cretino, sei nato scemo. È il modo di sbattere il cancello? Ora vengo lì e ti spacco la testa».

La situazione per il 57enne e il compagno diventa insostenibile. Alla fine decide di cambiare casa per provare a ritrovare un po’ di serenità.

«Io queste cose le ho denunciate – conclude – ma la mia denuncia è stata archiviata in brevissimo tempo. Per un anno e mezzo ho subito attacchi omofobi. Sono stato offeso, minacciato e giudicato per la mia scelta di vita, per il mio orientamento sessuale. Perché ho deciso di raccontare questa storia? Perché io ho 57 anni e sono stato davvero male, ho avuto momenti di grande sconforto. Ho immaginato anche come si possano sentire un ragazzo e una ragazza giovani costretti a subire queste stesse cose. Ho pensato a loro e ho deciso di rendere pubblica la mia vicenda. Di raccontare quello che ho vissuto».



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