Il Tirreno

Toscana economia

I big del marmo salvano l'hotel Michelangelo a Carrara

di Alessandra Vivoli
I big del marmo salvano l'hotel Michelangelo a Carrara

L’albergo acquisito all’asta per 1 milione e 220mila euro. Fabrizio Santucci: così lo rilanceremo, apertura a giugno prossimo

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CARRARA. Come anticipato dal Tirreno l’operazione Michelangelo si è conclusa con l’acquisizione all’asta, da parte di una cordata di imprenditori del marmo, dell’albergo simbolo del centro storico cittadino.

Un’operazione da 1 milione 220 mila euro e una seconda asta, quella di ieri mattina in tribunale, che ha di fatto “salvato” la mission ricettiva dell’edificio di corso Rosselli chiuso al pubblico dalla fine dell’ottobre scorso. Gli imprenditori carraresi hanno “battuto” la cordata degli imprenditori di Como, unica a presentarsi in tribunale visto che i cinesi, all’ultimo momento hanno desistito.

E adesso, con la “benedizione” dell’amministrazione De Pasquale l’albergo in centro potrebbe davvero riaprire in tempi strettissimi.

L’asta. Ieri mattina in tribunale a Massa, davanti al delegato alla vendita avvocato Massimo Pinza, nella quale si è proceduto all’asta per l’aggiudicazione l’hotel Michelangelo. La cordata formata da un gruppo di imprenditori apuani operanti nel settore lapideo, riunito nella newco denominata HM Hotel S.r.l., dopo alcuni rilanci, l’ha spuntata. L’altro offerente un gruppo del settore, operante prevalentemente a Como nell’ambito dell’ospitalità e della ristorazione ha soprassedduto dal presentare altri rilanci.

Parla l’amministratore Fabrizio Santucci. «Da tempo è viva l’attenzione degli imprenditori del lapideo per contribuire alla rinascita di Carrara. E una città non è una città se non dispone di almeno un albergo - spiega Santucci - Avevamo letto della chiusura dell’Hotel Michelangelo e di come anche il sindaco Francesco De Pasquale avesse auspicato un intervento degli imprenditori locali finalizzato alla riapertura dell’albergo. Abbiamo deciso di intervenire per mantenere questa realtà cittadina e, soprattutto, evitare che l’immobile perdesse la propria destinazione alberghiera».

La cordata apuana. «Si tratta - continua Santucci - di amici che condividono l’ambizione di contribuire ad un rilancio della citta. Da tempo, tra noi e altri industriali locali del lapideo, si è aperto un dialogo ed un confronto per cercare di aggredire le situazioni più critiche e più importanti per il decoro e la dignità cittadina».

Nel caso dell’Hotel Michelangelo si tratta di cinque società del lapideo: la Santucci Armando srl, la Marbo srl di Paolo Borghini, la Successori Adolfo Corsi Carrara srl di Alessandro Corsi, Il Fiorino srl e Graziani marmi srl.

Queste società hanno - in poco tempo e condividendo la medesima missione - unito le forze per costituire la “HM hotel S.r.l.”, con lo specifico obiettivo di rilevare l’immobile e di proseguire l’attività alberghiera.

«A mia memoria - prosegue Santucci - è uno dei primi casi a Carrara in cui, l’unione di più imprenditori del settore lapideo da vita ad un’iniziativa imprenditoriale in un settore completamente nuovo e differente, se vogliamo sconosciuto. Ciò è stato reso possibile anche grazie all’opera del dottor Paolo Righini e dell’avvocato Gianni Tognoni, nostri professionisti di fiducia, che ci hanno davvero aiutato in questa azione di condivisione e nelle incombenze societarie e giudiziarie».

I progetti: «nessun appartamento, rilanceremo l’hotel». Quali sono i progetti degli imprenditori del marmo che hanno acquisito il Michelangelo? Risponde l’amministratore della società Fabrizio Santucci. «Come ho anticipato - spiega - la nostra volontà è di riqualificare e rilanciare in pieno l’attività alberghiera e di ospitalità del Michelangelo. Nessun intento speculativo o di diversa destinazione immobiliare dell’edificio di corso Rosselli».

«Anzi - continua -dall’esame dei dati dell’hotel Michelangelo dell’ultimo biennio, emerge in maniera chiarissima come l’albergo facesse fatica a sopravvivere. Del resto questo era facilmente intuibile, tenuto conto anche dello stato di crisi in cui, a fatica, sopravvive anche la città. Ma noi siamo convinti di poter contribuire a rilanciare l’immagine e il prestigio di questa città, proponendo un concetto di ospitalità nuovo e più qualificato, che possa anche far da catalizzatore per ulteriori iniziative, creando sinergie e opportunità che facciano da volano per le bellezze della città e per le altre realtà produttive che, a fatica, hanno il merito e la tenacia di operarvi«.

«Ovviamente - precisa Santucci - sarà un percorso di medio periodo per il quale occorrerà collaborazione e pazienza, ma siamo motivati e desiderosi di far fronte a queste nuove sfide. Un passo alla volta. Questa è la nostra filosofia.

Un nuovo look all’insegna del marmo. «Ora dobbiamo pensare al nuovo look dell’hotel ma abbiamo già idee chiare su alcune linee direttrici- sottolinea Santucci - il marmo deve essere un fattore prioritario, perché questo albergo dovrà rappresentare la nostra città e il suo elemento di massima riconoscibilità. Dovremo inoltre effettuare alcuni investimenti sulla parte tecnica e impiantistica e rinnovare completamente gli arredi».

La riapertura: giugno 2018. La domanda è d’obbligo: a quando l’apertura del nuovo Hotel Michelangelo? «Non credo - risponde Santucci - tenuto conto di quello che abbiamo in testa di fare, che sia concretamente possibile prima del giugno 2018, ma faremo di tutto per ridurre al massimo le tempistiche e ridare alla città un nuovo hotel, completamente rivisitato nello stile e nella proposta di ospitalità».

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