Discarica Fornace, rilevate in aria fibre di amianto
Numerose le violazioni registrate da Arpat Lucca nel 2015 Il M5S: «Questo sito non dà più garanzie e deve chiudere»
MONTIGNOSO. Fibre di amianto in aria. Superamenti dei limiti di guardia di sodio, di cloruri, di solfati. Conferimento di rifiuti diversi dagli inerti superiori al 30%, limite previsto dall’Aia. Sono solo alcune delle violazioni di ex cava Fornace, elencate nella relazione conclusiva dell’attività ispettiva di Arpat Lucca nel 2015 e resa nota nei giorni scorsi dal Movimento cinque stelle di Montignoso. Una discarica, questa, su cui pende ancora l’interdittiva antimafia della prefettura, nonostante nei mesi scorsi sia cambiato tutto il consiglio di amministrazione della società che la gestisce: la Programma Ambiente Apuane spa.
Numerose, dicevamo, le violazioni rilevati da Arpat Lucca nel 2015. A partire dal fatto che il 23 dicembre scorso sono stati rinvenuti nell'area dei rifiuti contenenti amianti alcuni frammenti di lastre di eternit «evidenziando pertanto - fa sapere il M5s - la violazione di una delle prescrizioni dell'Aia, che recita “per evitare la dispersione delle fibre la zona di deposito deve essere coperta con materiale appropriato tale da evitare la dispersione di fibre libere nell'ambiente, quotidianamente e comunque prima di qualsiasi operazione di compattamento”». E non finisce qui perché, poco prima, l’1 ottobre, l’Agenzia aveva effettuato un campionamento di fibre di amianto in aria, rilevando la presenza - stando a quanto riportano i pentastellati - di alcune fibre libere «facendo notare comunque - dicono - un peggioramento della situazione rispetto al valore massimo riscontrato nell'anno precedente».
E ancora: i rifiuti diversi dagli inerti conferiti in discarica non potrebbero superare il 30% dei rifiuti totali. E invece nulla, la percentuale è stata superata. Inoltre, dal monitoraggio nel 2014 dei piezometri e delle sorgenti, sono emerse «numerosi e preoccupanti» superamenti dei limiti di guardia di sodio, di cloruri, di solfati. I registri di conferimento, poi, sono, secondo Arpat, tenuti in modo anomalo.
Per tutto questo sono piovute multe sulla Programma Ambiente Apuane, elevate dalla stessa Arpat. Ma il Movimento 5 Stelle fa notare che Arpat Massa Carrara ha provveduto in passato a segnalare le infrazioni alle autorità giudiziare, mentre Arpat Lucca - stando a quanto sostiene il movimento - non lo ha fatto. «Vorremmo capire perché - commentano infatti - Arpat Lucca non abbia trasmesso i verbali alla Procura. La Programma Ambiente Apuane soggetta al provvedimento di interdittiva antimafia, ha ancora un grosso debito pregresso nei confronti del Comune di Montignoso, i controlli hanno evidenziato anche parecchie carenze di gestione e poca trasparenza sui dati relativi ai conferimenti». E poi rincarano la dose: «Questa discarica non dà più alcuna garanzia e la sua ubicazione, a soli 200 metri dal lago di Porta, ci fa preoccupare sulle conseguenze sull'ambiente e sulla salute dei cittadini». Il 12 gennaio era stata convocata una commissione sul tema, saltata poi per la mancanza il numero legale. «Tra gli assenti - accusano i Cinque stelle - spiccano i nomi di Gabrielli, assessore all'ambiente e della vice sindaca Petracci».