Il Tirreno

350 cervelli per dare un futuro alla provincia apuana. Le storie di Brunello Cucinelli e di Fosco Bianchetti

I lavori di Creainrete a Carrara
I lavori di Creainrete a Carrara

Tanto entusiasmo a Creainrete, imprenditori, rappresentanti della società civile e delle istituzioni a confronto. Uno su tre è donna

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CARRARA. La Provincia apuana prova a risollevarsi partendo dalle idee dei 350 partecipanti alla prima edizione di #creainrete, il brainstorming promosso e voluto dalla Camera di Commercio di Massa Carrara con il supporto dell’Istituto di Studi e Ricerche che si è aperto questa mattina a Carrara Fiere. L’entusiasmo per una iniziativa “senza precedenti” e senza “memoria storica” per un territorio in difficoltà e per tratti paralizzato nonostante gli sforzi ed i tantativi, era già nell’aria da giorni. Allo stesso tavolo, fino a stasera, sono seduti insieme imprenditori (il 60%) e rappresentanti della società civile (20%) e degli enti locali (20%), 1 su 3 è donna: “l’obiettivo è cercare – ha ricordato nel corso dell’apertura della giornata Dino Sodini, Presidente dell’ente camerale e ideato dell’iniziativa - di trovare insieme delle soluzioni e delle proposte cantierabili, già da domani. L’entusiasmo è eccezionale, c’è una grande energia, energia positiva che parte da chi vive il territorio. Ciascuno di noi è unico, e per questo diverso, non ci sono copie, non ci sono avatar ed è da questa visione personale a cui dobbiamo affidarci per trovare una sintesi. Possiamo buttare via questa giornata, ed il nostro tempo, sono convinto però che invece scriveremo un pezzo della storia di questo territorio”.

Divisi in 12 tavoli tematici per discutere e proporre idee e soluzioni per esempio su turismo e cultura, edilizia ed infrastrutture, startup e reti tra territori, alla fine della giornata i gruppi di lavoro dovranno produrre un “manifesto collettivo” contenente tutte le proposte; una sorta di “carta per il rilancio del territorio” che sarà a disposizione su www.creainrete.it per un ulteriore processo di analisi e condivisione collettivo aprendo così, di fatto, il dibattito anche a chi non ha partecipato ai tavoli. A caratterizzare la prima parte della giornata aperta da un minuto di silenzio per Giulio Conti, ex sindaco e presidente della Camera di Commercio scomparso due giorni fa, i due interventi di Brunello Cucinelli, stilista ed imprenditore che a Nazzano ha acquistato un ramo dell’azienda D’Avenza e di Fosco Bianchetti, l’inventore del primo navigatore marino.Le loro storie, apparentemente molto distanti, convergono su alcuni punti comuni che hanno fatto la differenza nel loro successo imprenditoriale: la passione e l’entusiasmo per il lavoro e la componente essenziale dei giovani e della loro energia.

Cucinelli e la qualità.“Torniamo alla normalità – ha spiegato Cucinelli - coinvolgendo le persone che lavorano con noi ascoltandole: purtroppo quando si ha successo disimpariamo ad ascoltare. Non ascoltiamo più. Se un essere umano si sente trattato bene e considerato farà meglio e con più passione il suo lavoro, ma per ottenere questo risultato è necessario essere diversi noi per primi. Abbiamo tolto dignità morale ed economica a certi mestieri come per esempio al mestiere di sarta o muratore ma credo, anzi ne sono convinto, che se riusciamo a ridare dignità a questi mestieri anche i nostri giovani avranno una ragione per lavorare nelle nostre imprese. I nostri giovani – ha ricordato - stanno immaginando un mondo diverso. Non so se ve ne siete accorti, ma stiamo vivendo in un mondo nuovo con un mercato nuovo”. Per Cucinelli il nostro paese deve investire sulla qualità della manifattura: “I nostri manufatti affascinano tutto il mondo perché sono contemporanei, moderni, artigianali ma per farli servono esseri umani speciali. Li definiscono artigiani contemporanei. Tutti possono produrre prodotti di basso-medio livello ma il medio-alto livello deve essere il nostro standard. Per essere credibili bisogna essere veri. La dignità del lavoro genera creatività”.

L'avventura di Bianchetti. Appassionante il percorso e la storia dell’azienda fondata da Fosco Bianchetti, una delle “menti” più brillanti espresse dal nostro territorio. La sua azienda, la C-Map è stata acquistata dalla Boeing. “La mia fortuna è stata lavorare con tanti giovani e condividere il mio percorso professionale ed imprenditoriale con persone che avevano grande passione. Non ho prodotto nulla di geniale, ma con una certa competenza e soprattutto con la passione per il lavoro siamo riusciti a creare qualcosa di unico in quel momento per il mercato. Dobbiamo incoraggiare – ha ricordato - la passione sia che si tratti del mestiere di sarta che del mestiere di programmatore. Un’idea buona oggi non è detto che lo sia domani: chi è partito prima acquista un grande vantaggio nei confronti di chi insegue. Il tempo è essenziale”.

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