Il Tirreno

«Una piazza intitolata a Bellugi»

<b>POETA. </b>Ubaldo Bellugi
POETA. Ubaldo Bellugi

Ma il grande poeta dialettale fu anche podestà

02 settembre 2011
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 MASSA. La prima volta fu 16 anni fa: nell'ottobre 1995, la giunta Pucci (assessori Fabrizio Neri, Tiziana Mori, Federico Uzzo, Francesco Mandorli, Ivana Bertonelli e Ezio Fornesi) deliberò di intitolare la ex piazza del Mattatoio al poeta e letterato Ubaldo Bellugi. Ma l'iniziativa ebbe vita breve: ci fu una grande levata di scudi e, nel febbraio 1996 la delibera venne revocata.  Cosa era successo? Ci fu una levata di scudi contro quell'intitolazione: Anpi e altre asociazioni e "voci" della città dissero no. No perchè Bellugi, morto nel 1992, fu sì un poeta dialettale di grande rilievo. Ma fu anche fascista. E di quelli «importanti» fu podestà di Massa per 15 anni. "Un insulto ai caduti della Resistenza e all'antifascismo", tuonarono partigiani & C. Ora, 16 anni dopo, alcune associazioni e cittadini ci riprovano. L'Accademia de' Rinnovati, il Centro studi De Gasperi, Italia Nostra, la Deputazione di Storia patria appoggiano la proposta di Franco Frediani di "riaprire il caso" e di «onorare finalmente e degnamente - così scrive lo stesso Frediani in una lettera al sindaco - la memoria del più grande poeta e letterato che la nostra terra abbia mai avuto»  La proposta è la seguente: intitolare a Bellugi una piazza: quella dell'ex Mattatoio, o quella del Borgo del Ponte, quartiere dove il poeta nacque, nel 1899, o quella della grande aerea dell'ex mercato coperto attualmente destinata a parcheggio».  «Sarebbe - sostiene ancora Frediani - un doveroso riconoscimento ad uno dei nostri concittadini più rilevanti e del quale, per le opere che ci ha lasciato, dobbiamo esserne fieri. A sostegno e supporto della mia richiesta porto l'adesione incondizionata delle maggiori e più prestigiose associazioni cittadine, da Italia Nostra che ne fu la promotrice nel 1995, alla Deputazione di Storia Patria, al Centro Studi De Gasperi, a quella del presidente dell'Accademia dei Rinnovati».  E Frediani coglie l'occasione per lanciare un altro appello: «Il busto in marmo di Bellugi dall'atrio del teatro Guglielmi ove era collocato, è stato relegato al piano semi interrato, una volta sede di un vespasiano. Auspichiamo che trovi una più rispettosa collocazione, in attesa di essere posto, magari proprio nella piazza che mi auguro sarà quanto prima a lui dedicata. Il primo a felicitarsene sarebbe l'autore del manufatto, Gigi Guadagnucci».
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