Il Tirreno

Lucca

Calcio

Lucchese, 118 anni di storia e il futuro tutto da scrivere

di Michele Masotti
Sul palco alcuni protagonisti degli ultimi 50 anni di storia del calcio a Lucca
Sul palco alcuni protagonisti degli ultimi 50 anni di storia del calcio a Lucca

Davanti a centinaia di tifosi e ai dirigenti. Lo Faso e Mangiarano scoperta la targa che ricorda la fondazione del club nel 1905

26 maggio 2023
3 MINUTI DI LETTURA





LUCCA.  Da una parte la festa per i 118 anni, dall’altra l’incertezza societaria che regna apparentemente sovrana anche se, stando al chiacchiericcio dei social e dei siti specializzati, il futuro di mister Maraia e del diesse Deoma (ieri non era presente alla festa perché fuori città per motivi di lavoro) è lontano da quello della Lucchese così come quello dell’ex dg Mario Santoro (ha già sgomberato il suo ufficio nel ventre del Porta Elisa e ora è alla finestra) mentre sullo stadio la nuova proprietà non abbia tutta questa fretta e questo entusiasmo (a proposito, ma Aurora Immobiliare che ha lavorato in tutti questi anni non si è tutelata con una robusta penale?). In attesa di dissipare (la prossima settimana?) dubbi e incertezze che solo il presidente Andrea Bulgarella può sciogliere, ieri alle 17,30 è andata in scena la festa per i 118 anni di storia rossonera.

La targa

«Qui il 25 maggio 1905 prese vita una grande passione che da quel giorno vibra nei cuori della città. Quella passione si chiama Lucchese». Recita così la targa campeggiante da ieri sulla facciata del palazzo dietro il Coro di San Michele. Proprio in quello spicchio del centro storico, durante una giornata piovosa i fratelli Felice e Vittorio Menesini, di rientro dagli Stati Uniti, ed Ernesto Matteucci, a sua volta reduce da anni spesi in Brasile, unirono le proprie esperienze. I primi due tirarono fuori dal loro baule, tra le tante cose, un pallone di cuoio, mentre Matteucci iniziò spiegare le regole del gioco. Fu il passo iniziale di questo trio che, assieme ad altri volenterosi, diedero vita all'allora Lucca Football Club. Il resto è una storia ultracentenaria, ricca di vittorie, sconfitte dolorose ma soprattutto amore incondizionato verso il rossonero. Sono stati in 200, tra cui tifosi, ragazzini del settore giovanile, dirigenti uscenti e attuali (il tandem Lo Faso-Mangiarano), componenti della giunta Pardini e protagonisti della Lucchese odierna. Come per esempio il trio Quirini, Coletta e Fabbrini, con il fantasista di Asciano Pisano che ancora deve firmare il prolungamento di contratto. L’auspicio, nemmeno tanto velato, è che il tardo pomeriggio di ieri sia stato il punto di partenza per riannodare il contatto tra il cuore della città e il club rossonero, annacquato negli ultimi 15 anni dalle ben note disavventura societarie.

«La Lucchese è un simbolo di un'intera comunità- dice il primo cittadino Mario Pardini- Stiamo vivendo un momento importante per la storia del sodalizio rossonero, con il passaggio nelle mani del gruppo Bulgarella. Sin dal nostro primo giorno, abbiamo reputato lo sport uno strumento fondamentale per l’integrazione. Tanti impianti cittadini, grazie ai fondi del Pnrr, verranno potenziati. Situazione del Basket Le Mura? É complicata, ma ci stiamo muovendo per garantire un aiuto a tutte le realtà sportive del territorio». Particolarmente emozionato Fabio Barsanti, che ha ricordato il lungo iter precedente alla giornata di ieri. «Ci sono voluti otto anni ma, una volta insediati, siamo riusciti a realizzare questa targa. - dice l’assessore allo sport- La Lucchese è una parte fondamentale della città che merita di essere amata e seguita da tutti. Sarebbe bello che questa via diventasse una sorta di pellegrinaggio per tifosi, sportivi, turisti e giovani leve».

Lucchese a Teatro

Successivamente l’evento, ribattezzato “La Lucchese torna in città”, si è spostato al Teatro del Giglio dove sei tra ex e attuali calciatori rossoneri, rappresentati altrettanti campionati, hanno raccontato il loro rapporto con la città dell’arborato cerchio. Massimo Morgia (annata 1977-78), Mario Donatelli (1989-90), Eupremio Carruezzo (2001-02) Matteo Nolè (2013-14), Marco De Vito (2018-19) e Jacopo Coletta (2022-23), intervallati dal collegamento via Skype con il re dei bomber Roberto Paci, sono stati i protagonisti saliti sul palco. In platea, tra gli altri, erano presenti pure Mattia Lombardo, Lucio Nobile, Francesco D'Urso e Andrea Cisco, capitano della Lucchese 77-78 superata solo dalla Spal e arrivato dalla sua Longare (Vicenza) per non mancare a questa serata. Dimostrazione di come una fede possa resistere allo scorrere del tempo.



 

Primo piano
Le celebrazioni

25 Aprile, Francesco Guccini: «Con Meloni tira una brutta aria ma sorge una nuova Resistenza» – Video

di Mario Neri