Il Tirreno

LUCCA. È entrata in ospedale dal pronto soccorso il 13 settembre. Problemi respiratori seri avevano indotto i familiari a farla ricoverare per chiarire e risolvere il malanno che l’aveva debilitata. Dopo dieci giorni la pensionata di 86 anni, di origine capannorese, è deceduta. Il figlio chiede di fare luce su un decesso improvviso di una donna le cui condizioni erano serie, ma non al punto da far temere per la sua vita.

Nove indagati

Per chiarire eventuali responsabilità o negligenze dei sanitari che hanno avuto in cura la paziente, la Procura ha inviato nove avvisi di garanzia ad altrettanti medici dell’ospedale lucchese con l’ipotesi di reato di omicidio colposo. Oggi è prevista l’autopsia sull’anziana, il cui corpo si trova all’obitorio del Campo di Marte.

Il ricovero

A metà settembre la pensionata inizia a non stare bene. È soprattutto l’aspetto respiratorio che le dà problemi. Si pensa a un’infezione ai polmoni, il pensiero torna al periodo del Covid, ma per rimuovere ogni scrupolo i familiari decidono di portarla al pronto soccorso. Qui, dopo un primo passaggio, viene indirizzata nell’unità operativa di pneumologia. I giorni di degenza trascorrono senza assistere a variazioni sostanziali del quadro clinico. Alla paziente vengono somministrati i farmaci che i medici ritengono di prescrivere per combattere l’infezione. La situazione precipita dopo una decina di giorni dall’entrata al San Luca. E il ricovero della speranza si conclude con una dichiarazione di morte.

Gli accertamenti

Capire come sia potuto accadere che da un problema di respirazione, la donna sia poi deceduta nel giro di pochi giorni è l’obiettivo della Procura che all’anatomopatologo incaricato dell’autopsia chiede la causa della morte, di valutare le condotte dei medici che si sono occupati della paziente, se quei comportamenti hanno inciso nel decesso e se la pensionata aveva patologie che potrebbero aver influito sul decesso.l


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