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Lucchese, quarto fallimento. L’obiettivo: asta entro il 6 giugno. La speranza “Affida Srl”: cosa significa

di Pietro Barghigiani
Lucchese, quarto fallimento. L’obiettivo: asta entro il 6 giugno. La speranza “Affida Srl”: cosa significa

Sono oltre 30 i creditori per debiti pari a 4 milioni di euro: altri ne arriveranno

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LUCCA. Il quarto fallimento della Lucchese nel giro di 17 anni viene certificato con il deposito della sentenza avvenuto ieri mattina, giovedì 22 maggio.

Il Tribunale, sezione crisi d’impresa e dell’insolvenza, ha dichiarato aperta la procedura giudiziale della Lucchese 1905 Srl nominando come curatore fallimentare il dottor Claudio Del Prete, professionista con studio a Porcari, che già nel 2019 si era occupato dell’ultimo crac rossonero. Ora la storia si ripete. E se sempre con lo stesso copione fatto di crisi societarie, proclami altisonanti, annunci per ingraziarsi la piazza, salvo poi non investire e lasciare dipendenti e fornitori senza un euro. Per non scontentare nessuno zero pagamenti anche verso Irpef e Inps.

Il giudice delegato Giorgia Maria Ricotti ha fissato per il 9 settembre alle 9 l’esame dello stato passivo. Quel giorno si conoscerà l’esatto ammontare dei debiti. Che non sono pochi neanche nella fase iniziale della procedura.

I debiti

Ci sono al momento debiti tributari per un milione e 177mila euro rilevati dalla Procura (sostituto Enrico Corucci) ; debiti con l’Istituto per il Credito sportivo per 289mila euro; debiti per spese legali pari a 263mila euro; debiti verso il Comune per 54. 900 euro per canoni di locazione dello stadio Porta Elisa, utenza gas e manutenzione del manto erboso non pagati. Dal bilancio al 30 giugno 2024 l’esposizione era pari a 4 milioni 323mila a cui aggiungere i crediti vantati nel successivo arco temporale.

I creditori

Sono oltre 30, di cui la stragrande maggioranza tesserati della società, dallo staff tecnico ai giocatori, assistiti dall’Associazione italiana calciatori. All’elenco provvisorio si aggiunge la Procura, il sindaco revisore Liban Varetti e la società Algeco Spa. D’ora in avanti chi vanta crediti verso la Lucchese formalizzerà le pendenze alla cancelleria entro 30 giorni.

Garantita la continuità

Il Tribunale (presidente Lucente, Fabbrizzi e Ricotti relatore) guarda i conti, ma anche all’impatto sociale provocato dalla potenziale sparizione dal calcio professionistico della Lucchese di cui ricorrono i 120 anni dalla fondazione. Una beffa che amareggia città e tifoseria, visto anche lo straordinario risultato ottenuto dalla squadra con il salvataggio al penultimo minuto della seconda gara di playout. Il Tribunale ha, quindi, autorizzato il curatore a proseguire l’attività attraverso l’esercizio provvisorio «attesa l’urgenza derivante dall’imminente scadenza di iscrizione al prossimo campionato entro la data del 6 giugno e la necessità che sia arrecato pregiudizio ai creditori».

I tempi

Il carico di responsabilità e di lavoro a questo punto è sulle spalle del dottor Del Prete. Per poter procedere con l’asta del titolo e consentire così la possibilità di ripartire dalla serie C, anche se con pesanti penalizzazioni, il curatore deve fare in una manciata di giorni quello che di prassi ha bisogno di almeno un mese, un mese e mezzo.

Intanto, la ricognizione di debiti e crediti. E in parallelo l’incarico a un professionista che rediga una perizia per stabilire il valore del bene da mettere all’asta. Quindi organizzare la vendita. Ci sono tempi tecnici da rispettare e in assenza di manifestazioni di interesse serie accelerare le procedure per poi arrivare a un nulla di fatto è un rischio che resta sullo sfondo della procedura concorsuale. Di qui la necessità di avere segnali non equivoci da cordate o singoli sulla serietà e la volontà di partecipare all’asta per comprare la Lucchese.

Cercansi acquirenti

Al momento l’unico soggetto uscito allo scoperto è “Affida Srl”, main sponsor della Lucchese. Da solo non sarebbe in grado di sostenere l’operazione. Al di là degli annunci non c’è un passaggio formale che vada nella direzione di rilevare la società all’asta a cui lavorerà il curatore. Con la sentenza vengono indicati i debiti primari verso dipendenti ed Erario. Altri creditori si faranno avanti. È il tempo per “Affida Srl” e il fondo del Bahrain a cui sarebbe collegata di rendere concreto l’interessamento.

A breve è possibile un incontro tra curatore e il legale rappresentante della società.

L’eventuale arrivo di soldi dall’estero, per effetto delle norme antiriciclaggio, prevederebbe tempi lunghi. Se, al contrario, i capitali fossero italiani e di pronto impiego, la curatela potrebbe procedere spedita per arrivare alla vendita entro il 6 giugno e i potenziali acquirenti avrebbero la possibilità di costituire la società con cui partecipare all’asta e poi iscrivere i rossoneri in C. Operazione fattibile solo dopo aver pagato i debiti sportivi e parte di quelli con l’Erario, in tutto poco più di due milioni.

Il piano B, in caso di messa in vendita senza acquirenti, è ancora quello di comprare il titolo del Ghiviborgo per giocare in serie D e non sprofondare nel gorgo dell’Eccellenza. Termine ultimo il 30 giugno.
 

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