Il Tirreno

Lucca

Il tesoro dei lucchesi

Fondazione Crl, numeri record nel 2024 per patrimonio e avanzo d’esercizio

di Valentina Landucci
Fondazione Crl, numeri record nel 2024 per patrimonio e avanzo d’esercizio

Lucca, restituiti al territorio oltre 33 milioni di euro per dare sostegno a 670 diversi interventi

3 MINUTI DI LETTURA





LUCCA. Chi conosce bene Lucca tende a definirla come una città di “conservatori”. Non in senso politico ma, per così dire, per indole, cultura, tradizione. I lucchesi sanno preservare, mettere da parte. E forse non è un caso che sia scrigno di sistemi archivistici di enorme valore. Ma c’è un’altra cosa che i lucchesi sanno fare: mettere a frutto. E in questo la “loro” Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, quella della banca che nel tempo hanno contribuito a fra crescere, meglio non potrebbe rappresentarli portando avanti le missioni principali dell’istituzione: conservare e valorizzare il patrimonio restituendo questo valore al territorio. Lo dicono i numeri del bilancio 2024 definito «uno dei migliori di sempre» dal presidente uscente, Marcello Bertocchini, che ieri, affiancato dal vice presidente Raffaele Domenici e dalla direttrice Maria Teresa Perelli, ha snocciolato numeri e percentuali.

I numeri del 2024

Quello illustrato è l’ultimo esercizio dell’ente sotto la guida del cda presieduto da Bertocchini, che dal 30 aprile ha passato il testimone al neo eletto Massimo Marsili. Cresce il patrimonio netto (+5,5% rispetto al 2023) che si attesta a 1.295 milioni in termini contabili (pari a 1.500 milioni a valore di mercato) confermano la solidità e la salute dell’istituzione. La quale segna un significativo record rispetto ai numeri dell’avanzo di esercizio: 85 milioni e 331 mila euro «quasi una cifra doppia – spiega Bertocchini – rispetto allo scorso anno». Dinamica, questa, ricondotta a «un andamento particolarmente favorevole – spiega il presidente – specialmente per il comparto bancario che ha visto l’aumento dei dividendi rispetto all’anno prima». Dividendi comprensivi di acconti che portano, complessivamente, intorno ai 20 milioni (sugli 85 totali) le rendite straordinarie. Alla valorizzazione del patrimonio è seguita la restituzione al territorio: nel 2024 la Fondazione ha erogato complessivamente 33,3 milioni di euro (comprensivi dell’accantonamento al Fondo per il volontariato e dei contributi per il contrasto della povertà educativa minorile e per la Repubblica Digitale con relativi crediti di imposta) sostenendo 670 interventi di cui ben 500 tramite i numerosi bandi emanati. In percentuale l’incremento delle erogazioni rispetto al 2023 è stato del 8,11%: «Risorse che consentono – precisa la Fondazione – di progettare e sostenere progetti che impattano sulla qualità della vita di sempre più persone».

Il bilancio di mandato

«Siamo orgogliosi di questi risultati – commenta Bertocchini – la lunga traversata del deserto, per così dire, è finita e siamo arrivati all’oasi». Il 2024 chiude un quadriennio numericamente non meno significativo con 2800 interventi destinatari delle erogazioni della Fondazione pari a 120 milioni di euro «poco meno del 10 per cento del valore patrimoniale» prosegue il presidente. Più nel dettaglio tra il 2021 e il 2024 la Fondazione ha sostenuto 257 interventi per 41 milioni di euro nell’ambito dei progetti “Educazione e ricerca”, 966 interventi per 31 milioni per “Arte, attività e beni culturali”, 1.177 interventi con 27 milioni sul fronte “Volontariato, assistenza, sanità” e altri 419 interventi con 20 milioni per “Sviluppo locale e protezione ambientale”. «I dati sono oggettivi – prosegue Bertocchini – non sono cioè frutto di interpretazioni, e fanno si che la Fondazione sia seconda in Italia per patrimonio pro capite e erogazioni pro capite». Il consolidamento del patrimonio «pur in un contesto globale geopolitico, economico e finanziario decisamente complesso – conclude – significa lasciare alle future generazioni un ente con le medesime potenzialità di oggi e di ieri: si tratta, a mio parere, di uno dei principali obiettivi da perseguire perché la Fondazione è di tutti, cittadini di oggi e di domani. Al di là dei numeri sfogliare le pagine del Bilancio per noi significa soprattutto vedere il numero, l’entità e l’importanza degli interventi sostenuti, spesso con una partecipazione diretta nella progettazione e nella realizzazione. L’idea di aver privilegiato l’ascolto come strategia di programmazione e di aver inciso così puntualmente sulle esigenze del territorio ci rende particolarmente fieri di molte scelte compiute in questo cammino».
 

Agguato mortale

La ricostruzione

Prato, ucciso ai giardini con una coltellata: la rissa, le urla e la tragedia. Su cosa indaga la polizia

di Paolo Nencioni
Sani e Belli