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Fornoli, distrutta la panchina rossa simbolo della lotta ai femminicidi
L’episodio al Ponte delle Catene a Fornoli, il pensiero alla vittima Vanessa Simonini
BAGNI DI LUCCA. Distrutta da vandali nella notte la panchina rossa messa dall’amministrazione comunale nei pressi del Ponte delle Catene a Fornoli anche alla memoria di Vanessa Simonini, uccisa 20 anni nel 2009 da Simone Baroncini libero dal 2022 e ora arrestato di nuovo con l'accusa di violenza sessuale su tre giovani feriti a Pisa con una siringa. Mentre cresce in tutta Italia lo sdegno e la reazione ai reiterati attacchi e violenze alle donne, uno dei simboli di questa lotta portata avanti anche dalla comunità di Bagni di Lucca è stato preso di mira da chi sfida quanti si impegnano nella battaglia alla violenza di genere.
In una nota, l’amministrazione comunale dà notizia dell’accaduto e afferma: «Ancora vandalismo contro il bene comune. È stata distrutta un’altra panchina, ma questa volta il gesto è ancora più grave: si trattava di una panchina rossa, simbolo della lotta contro la violenza di genere. Un atto vile e codardo, compiuto da chi non ha alcun rispetto per il significato di ciò che colpisce, né per la comunità che lo circonda. È il riflesso di una società che, su alcuni fronti, sta chiaramente fallendo. Non resteremo a guardare. Faremo il possibile per individuare i responsabili e assicurarci che rispondano delle loro azioni».
Sono già al vaglio degli inquirenti le immagini di numerose telecamere della zona e potrebbe aiutare anche la testimonianza di chi potrebbe avere visto o sentito i vandali in azione. Qualche indizio sembra sia già emerso.
Indignazione e rabbia nei tantissimi post pubblicati sui social. Vengono chiesti maggiori controlli alle forze dell’ordine sul territorio e l’installazione di telecamere. Da parte della amministrazione di Bagni di Lucca l’attenzione per le iniziative contro la violenza sulla donna è stata sempre molto alta. Numerose le panchine installate sul territorio, oltre quella distrutta a Fornoli, ci sono altre panchine al capoluogo, due a Ponte a Serraglio e quasi tutte le frazioni del comune. Nel dicembre 2010 la zona del parco pubblico Contessa Casalini alla Villa fu teatro di un femminicidio. Anche per questo motivo nella cittadina termale c’è una sensibilità particolare. l
E. A.
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