Ex Lorenzini, il Comune si accolla la bonifica poi manderà il conto al ministero della Difesa
L’operazione affidata a Lucca Plus per ricavare posti auto nella caserma dismessa. Il caso delle cisterne di gasolio
LUCCA. Il Comune si fa carico, attraverso Lucca Plus Srl della bonifica dell’ex caserma Lorenzini. Poi il conto verrà notificato al ministero della Difesa che, tempo addietro, aveva risposto all’ordinanza di Palazzo Orsetti di messa in sicurezza e ripristino dei luoghi sostenendo di non aver alcuna responsabilità sull’inquinamento dell’area che ha ospitato per decenni un presidio militare.
Lo ha deciso la giunta andando avanti nell’operazione di recupero di una volumetria cruciale a due passi dalle Mura e dall’ex Manifattura tabacchi.
Quella dell’ex Caserma Lorenzini è una vicenda annosa: secondo l’ormai superato progetto Piuss, il complesso di San Romano era destinato a trasformarsi in centro congressi, asilo nido e museo del fumetto. Non se ne fece niente anche perché nel frattempo era sorta un’altra grana a cui ora il Comune cerca di mettere mani. Durante le attività di scavo previste per il lavori di restauro dell’ex caserma della Folgore, era stata rilevata la presenza di due cisterne interrate: una nella parte nord l’altra nella parte sud. Contenevano il gasolio che serviva a riscaldare i locali in cui risiedevano i militari. Le indagini su sottosuolo e falda hanno escluso l’inquinamento, ma anche evidenziato «che la potenziale contaminazione del terreno e delle acque “superficiali” investiva un’area maggiormente estesa di quella ipotizzata nel Piano di Caratterizzazione e che, quindi, sarebbe stato necessario procedere alla realizzazione di una ulteriore campagna di indagini» è la premessa dell’ente che aveva chiesto alla Regione l’attivazione della procedura di individuazione del responsabile dell’inquinamento, «al fine di trasferire a quest’ultimo tutti gli obblighi della bonifica successivi alle misure di prevenzione adottate». Da Firenze avevano risposto che «il soggetto responsabile della contaminazione, accertata da Arpat, sia ascrivibile all’amministrazione militare dello Stato e, perciò, ha ordinato al ministero della Difesa di provvedere agli interventi nell’area contaminata». La risposta dello Stato Maggiore dell’esercito – «nessuna responsabile sulle problematiche ambientali» – ha spinto la giunta ad andare avanti per conto suo sostituendosi al ministero. L’esigenza è quella di rendere l’area della ex caserma Lorenzini «disponibile per la creazione di nuovi spazi di sosta nel centro storico o in alternativa aree a verde pubblico attrezzato, resi accessibili, mediante l’impiego dei varchi esistenti da via Garibaldi”.
L’operazione di bonifica viene affidata dal Comune a Lucca Plus nella prosecuzione dell’intervento a partire dall’integrazione del piano di caratterizzazione già avviato dall’ente. E in parallelo il dirigente comunale dovrà comunicare formalmente all’amministrazione militare dello Stato «che le procedure e gli interventi di bonifica saranno realizzati dal Comune in sostituzione della stessa amministrazione responsabile dell’inquinamento e inadempiente della citata ordinanza, contestualmente quantificando i costi per la bonifica del sito»l
Pietro Barghigiani
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