Dieci milioni “tagliati” dal governo ai Comuni lucchesi
Il provvedimento inserito nella legge di bilancio: ecco quanto perderanno i singoli territori nel quinquennio
LUCCA. Nel quinquennio 2025-29 i Comuni della provincia di Lucca, così come quelli del resto della Penisola, dovranno fare i conti con i tagli, o meglio i contributi di finanza pubblica, inseriti dal governo Meloni nell’ultima legge di bilancio. A livello regionale saranno 106 i milioni di euro che non rientreranno nella disponibilità delle istituzioni locali. In tal senso, restringendo il raggio d’osservazione al nostro territorio, complessivamente consiste in più di 10.841.475 euro il taglio imposto da palazzo Chigi. E i conti per i tanti amministratori comunali, alcuni dei quali saliti già sulle barricate, iniziano a non tornare. In un'ipotetica graduatoria delle province maggiormente penalizzate, quella di Lucca occupa il secondo posto in coabitazione con Pisa e Livorno alle spalle di Firenze (33 milioni di euro il computo dei tagli).
Lucca e Piana
Nell'anno corrente il “riparto dei contributi alla finanza pubblica” dovrà essere qualificato come accantonamento nei bilanci. In pratica, è un taglio alla spesa corrente dell'amministrazione locale che ridurrà la possibilità di fornire servizi o di ampliarli. Nel prossimo quinquennio la città dell'aborato cerchio dovrà rinunciare a 2,3 milioni di euro, con un taglio ripartito in questo modo: 227mila euro nel 2025, 454mila dal 2026 al 2028 compreso fino ai 769mila euro del 2029. Dal canto suo Capannori, il Comune più popolato della Piana, perderà in totale 939mila euro. Considerevoli anche i tagli subiti da Altopascio, 305mila euro, Porcari (210mila euro), Montecarlo (95mila euro) e in misura minore Villa Basilica (35mila euro).
Valle del Serchio
Barga, Borgo a Mozzano e Castelnuovo. Sono questi i tre Comuni, in rigoroso ordine di taglio economico, della zona più settentrionale della provincia che subiranno il calo maggiore. La città della sindaca Caterina Campani dovrà fare a meno di 256mila euro, il paese del Ponte del Diavolo invece di 210mila euro mentre il taglio per il capoluogo della Garfagnana ammonta a 172 mila euro. Seguono Minucciano (142mila euro), Bagni di Lucca (134mila euro), Gallicano (131mila), Coreglia Antelminelli (123mila), Pescaglia (91mila), San Romano Garfagnana (65mila) e Vagli Sotto (64mila euro). Specialmente nei Comuni piccoli, con un numero di abitanti che non supera quota mille come Careggine, Fosciandora e Fabbriche, questi tagli, una volta terminata la gestazione dei fondi del Pnrr, rischiano di pesare non solo sulla gestione quotidiana ma soprattutto sulle prospettive future di realtà che devono fronteggiare lo spauracchio, sempre più insistente, dello spopolamento delle aree interne.
Le reazioni
I tagli hanno fatto salire il tasso della preoccupazione di alcuni protagonisti della vita politica lucchese. A far sentire la propria voce è stato per primo il Partito Democratico di Altopascio che punta il dito, senza mezzi termini, su Giorgia Meloni. «Che le frequentazioni internazionali della premier siano dannose per l'Italia è ormai palese – dicono i Dem altopascesi –. Meloni, insieme ai leader della destra mondiale, promette la distruzione dello stato sociale a colpi di motosega. Questo governo, pur non avendo ancora scattato la foto di rito con motosega in braccio, sta attuando in modo sistematico e ripetuto la politica dei tagli indiscriminati e lineari ai settori vitali delle politiche pubbliche: istruzione, salute, politiche sociali. Tagli che affondano nella pelle delle persone ma che il governo scarica sugli enti locali ai quali è stata somministrata l'ennesima tagliola: il riparto dei contributi alla finanza pubblica disposti dalla legge di bilancio 2025, presentato dal Ministero dell'Economia e delle Finanze alla Conferenza Stato-Regioni, conferma l'ennesimo affondo per gli enti locali. A luglio il governo aveva già previsto 100 milioni di euro di tagli per i Comuni toscani. Ora arriva un secondo duro colpo: in Toscana, i comuni perderanno oltre 106 milioni di euro, mentre province e città metropolitana vedranno ridotte le loro risorse di oltre 10,5 milioni tra il 2025 e il 2029». Successivamente gli esponenti locali del Pd hanno evidenziato quali aspetti quotidiani subiranno le ripercussioni maggiori. «Ad Altopascio ci sarà un taglio totale ai trasferimenti di 305 mila euro – chiosano i Dem –. Così facendo verranno generate grosse incognite sul futuro dei servizi pubblici finanziati con le entrate correnti. Basti pensare ai servizi scolastici capaci di garantire ancora tariffe accessibili alle famiglie, alle misure di sostegno per l'associazionismo locale e alle politiche per l'assistenza alle persone anziane o alle persone affette da disabilità».
Sulla stessa lunghezza d’onda, la lista civica “Lucca è un grande noi”: «La presidente del Consiglio aveva promesso la cancellazione delle accise sulla benzina e la riduzione della pressione fiscale e invece continua a colpire i Comuni e le Province e di conseguenza i servizi fondamentali ai cittadini: assistenza sociale, scuole, trasporti pubblici, manutenzione strade. Nuovi tagli che incidono negativamente sulla vita delle famiglie lucchesi, comportando più disagi, minori servizi e l’aumento delle tariffe locali come accaduto a Lucca nei due anni e mezzo di giunta Pardini che rimangono sulle spalle delle famiglie lucchesi a cui tocca il compito di far quadrare i conti». l
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