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Lucca, i consiglieri più presenti e chi fa più assenze. C'è una questione femminile

di Gianni Parrini
Lucca, i consiglieri più presenti e chi fa più assenze. C'è una questione femminile

«Impegno gravoso ma senza indennità»

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LUCCA. Consiglio comunale e commissioni, ecco chi è sempre presente e chi invece marca visita. Bianucci si conferma recordman, subito dietro ci sono Del Barga e Nicodemo. Resta la “questione femminile” sollevata dalla dimissionaria Lorenzoni.

L’attuale consiliatura è ormai oltre la metà del suo mandato e come talvolta accade dopo l’entusiasmo iniziale era immaginabile che qualcuno potesse accusare la stanchezza e fare un passo indietro in termini di presenze. Non è andata così. Nei 41 consigli comunali che si sono tenuti nel corso del 2024, la percentuale di assenza dei 31 consiglieri che compongono l’assise (a cui si aggiungono il presidente, il sindaco e gli assessori) è del 16,6%, un dato piuttosto basso e perfino in calo rispetto all’anno precedente quando si era attestata al 18% (su 37 consigli totali). Sempre presenti alle sedute del consiglio sono stati Daniele Bianucci, capogruppo di Sinistra Civica, Mara Nicodemo e Lido Fava (entrambi Fratelli d’Italia), mentre hanno saltato soltanto una seduta Lorenzo Del Barga, Diego Carnini, Giovanni Ricci, Massimo Fagnani e Armando Pasquinelli. Mettendo insieme anche le presenze nelle varie commissioni a cui i consiglieri sono chiamati a partecipare, il primato di Bianucci (che fa parte di quelle su Lavori pubblici, Sociale e di quella speciale sul Servizio idrico) è solitario: 98 presenze. Nel complesso, tra consiglio e commissioni, il capogruppo di Sinistra Civica è primo con 139 gettoni davanti a Del Barga con 130 e Nicodemo con 126.

«Sono contento di questo risultato – spiega Bianucci –. Non mi sono mai sentito il più bravo in quello che faccio, ma di certo sono uno di quelli che si impegna di più e mi fa piacere che questi numeri lo testimonino. Presenziare sempre non è facile anche perché non avendo un’indennità come sindaco e assessori, noi consiglieri dobbiamo mantenere il nostro lavoro. In media ci sono un consiglio e un paio di commissioni a settimana ma poi c’è tutta la preparazione che ci sta dietro: gli incontri con i cittadini, le riunioni di gruppo. È un impegno gravoso e poco visibile. Mi auguro che il clima in consiglio si rassereni. Le nostre mozioni vengono bocciate in via pregiudiziale, solo perché arrivano dall’opposizione. Vorremmo ci fosse riconosciuto un po’ di buon senso».

Escludendo Serena Borselli, entrata in consiglio a dicembre al posto di Cecilia Lorenzoni, la meno presente è Serena Mammini (Pd), che ha partecipato ad appena 16 sedute del consiglio e 17 delle commissioni. Il fatto che vi sia una donna in questa posizione non è da ignorare. Lo scorso anno l’ultima posizione era occupata da Cecilia Lorenzoni, che nel corso del 2024 ha rinunciato al posto in consiglio a seguito della difficoltà di conciliare l’impegno politico con quello lavorativo (Lorenzoni è capo dipartimento all’interno dell’ufficio legale di un’azienda di Firenze) e con il ruolo di mamma (ha due bambini piccoli). «Con la fine del congedo parentale e il rientro al lavoro – scrisse all’epoca delle dimissioni – il tempo a disposizione si è esaurito e sono consapevole che in assenza di tempo ed energie non si possa ricoprire degnamente il ruolo di amministratori, che, appunto, richiede dedizione, impegno e costanza da impiegare nella ricerca di soluzioni nuove alle sfide complesse che il nostro tempo ci pone davanti. Una, tra le tante, quella di permettere alla comunità (e al nostro Comune, per quanto ci riguarda) di progredire nel senso di aggiornare l’organizzazione delle attività di interesse pubblico, come la politica, al nostro tempo. Un tempo in cui molte delle coppie che decidono di avere o adottare figli lo fanno tardi e in cui tutti, anche le donne, lavorano (e tanto!), arrivando ad avere figli con un lavoro a tempo pieno che le vede impegnate tutto il giorno. Un tempo in cui i nonni non possono più essere la risorsa su cui poggia l’organizzazione di una famiglia». Parole chiare, su cui la politica si deve interrogare.

Tornando ai numeri, i consiglieri comunali non percepiscono un’indennità come sindaci e assessori, ma ricevono un gettone di 53 euro lordi per ogni presenza in consiglio e commissioni. Il costo complessivo dei gettoni pagati ai consiglieri nel corso del 2024 ammonta a 130mila euro. l

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