Il Tirreno

Lucca

Il caso

Follia dopo il rimprovero, le prime parole del dirigente d'azienda dopo la violenza: «Giovanni, mi hanno accoltellato»

di Pietro Barghigiani

	A destra l’inviato di Pomeriggio 5 durante la diretta (foto Sernacchioli) e a sinistra una parte della staccionata divelta
A destra l’inviato di Pomeriggio 5 durante la diretta (foto Sernacchioli) e a sinistra una parte della staccionata divelta

Il testimone: «Pareva gli avesse dato due pugni nello stomaco, ma aveva un’arma». Le offese e le minacce dei ragazzini durante la fuga: «Torniamo e vi ammazziamo». In fondo all’articolo il parere dello psicologo Paolo Fuligni

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LUCCA. «Giovanni mi hanno accoltellato». Le prime parole di Mario Livi all’amico e vicino di casa Giovanni Paoli hanno segnato l’episodio di lunedì sera nella campagna lucchese in via del Pino e Cortacce trasformandolo da discussione a fatto di sangue.

Quella che poteva essere una lite verbale con due persone adulte che chiedevano conto di un vandalismo a due adolescenti ha portato a un passo dalla morte un marito e padre di famiglia.

Livi, dirigente della Maxima Tissue Solutions (macchinari per il cartario, ndr) in via del Brennero a Lucca, è in prognosi riservata. I medici sono fiduciosi dopo il perfetto esito dell’intervento chirurgico all’addome ferito con due coltellate che hanno raggiunto fegato e stomaco.

Il testimone

L’amico e vicino di casa Giovanni Paoli, presidente del Gruppo Fratres di Massa Pisana, non solo è il testimone oculare dell’aggressione, ma ha rischiato di essere un secondo bersaglio della violenza dei due minorenni. «Sarà che mentre parlo sono uno che agita le mani – spiega Paoli – e quindi non si avvicinavano. Mario, invece, era fermo con il cellulare all’orecchio».

I due vicini di casa lunedì sera sono usciti scoprendo che a poca distanza dalle loro abitazioni la staccionata pubblica era divelta in più punti. E a far saltare i pezzi di legno erano due ragazzini che aveva scelto quel modo per passare il tempo.

Il rimprovero

«Abbiamo cercato di fermarli, ma prima di tutto chiedevamo cosa stavano facendo e che dovevano smettere – riprende Paoli – . Parlavamo in maniera decisa chiedendo spiegazioni e anche rimproverandoli per quello che combinavano minacciando di chiamare i carabinieri. A un certo punto la situazione sembrava placata. Ho chiesto di dove erano e uno mi ha risposto di Pontetetto, l’altro che era dei Caraibi. Uno dei due prima si è diretto verso l’argine come se volesse andare via e poi è tornato indietro per colpire Mario. Sembrava gli avesse rifilato due cazzotti. Dopo i presunti pugni è scappato».

«Vi ammazziamo»

I due, riferisce Paoli, nella fuga a piedi hanno continuato a urlare contro i due amici «tanto torniamo, vi ammazziamo» con parole oscene verso i due adulti.

«Mi hanno accoltellato»

«Quando mi sono girato verso Mario lui, quasi sorpreso, mi ha detto: “Giovanni mi hanno accoltellato”. “Ma che dici? ” Gli ho risposto. Mi ha fatto vedere la camicia tutta sangue e ho capito». Le telefonate sono partite per ambulanze e carabinieri. L’aggressione è stata ripresa anche con un cellulare e il video è stato acquisito dai carabinieri. Il caso è vicino alla conclusione con l’individuazione dei due aggressori.

«Che sia andata bene lo posso dire io, ma non Mario che ha preso due coltellate – conclude Paoli – . Lui è forte e ce la farà. Se pensiamo che ci sono ragazzini che la sera girano con un coltello in tasca e, soprattutto, lo usano vuole dire che siamo davvero in una situazione da fine del mondo».

La notizia dell’accoltellamento per il rimprovero è salita nelle cronache nazionali di giornali, siti e tv. Pomeriggio 5 di Canale 5 ha dedicato un servizio al caso.



 

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