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Borgo a Mozzano, tecnici obbligati a riparare il guasto: il caso finisce in Procura

Borgo a Mozzano, tecnici obbligati a riparare il guasto: il caso finisce in Procura<br type="_moz" />

Cittadini bloccano il mezzo di Enel: «Ora aggiustate, poi andate via». La società: gesto inammissibile

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BORGO A MOZZANO. Un’informativa sull’episodio dei due tecnici Enel fermati dai cittadini a Cerreto, nonostante una chiamata ricevuta dai superiori per dirigersi su un altro obiettivo, per obbligarli alla riparazione di un guasto che aveva messo al buio e al freddo decine di famiglie, verrà inviata dai carabinieri alla Procura.

L’episodio risale a sabato pomeriggio quando i due dipendente di Enel Distribuzione sono arrivati nella frazione alle prese con un black-out completo già dalla sera prima. Oltre 70 le telefonate a Enel per chiedere un intervento e quando i tecnici, dopo essere scesi dal furgoncino e aver ricevuto una telefonata dalla centrale, hanno fatto il gesto di risalire per andare sul nuovo obiettivo diversi cittadini si sono schierati davanti al mezzo. «Siete già qui e riparate il nostro guasto, c’è gente anziana e bimbi rimasti al freddo da ora» è stata la spiegazione al personale di Enel che, di fatto, non ha avuto la possibilità di eseguire l’ordine dei superiori. E, in parallelo, è stato “costretto” a sistemare i fili staccati nel sottotetto di un’abitazione in modo da ripristinare la corrente elettrica nel paese. Un lavoro di mezz’ora concluso tra gli applausi degli abitanti raggiunti, nel frattempo, da polizia municipale e carabinieri. Fatto il lavoro, i due tecnici sono andati sull’altro intervento in ritardo sulle indicazioni della centrale. Una vicenda che ora diventa un’informativa da inviare in Procura. L’ipotesi di reato possibile è quella della violenza privata per aver impedito ai dipendenti di allontanarsi, reato procedibile d’ufficio. Il caso verrà valutato anche dall’ufficio legale di Enel, nei suoi profili penali.

Sul caso E-Distribuzione conferma la disponibilità al dialogo con le istituzioni e con i cittadini, «ma nel rispetto delle persone e del lavoro da cui non si può mai prescindere, soprattutto in condizioni di emergenza», spiega che la squadra operativa si stava recando su un posto di attivazione di un gruppo elettrogeno. Durante il tragitto ha fatto una tappa programmata a Cerreto per verificare il ticket aperto e l’entità del lavoro. Effettuato il controllo e il tipo di intervento da fare – che non era semplicemente la riarmatura dell’interruttore ma un’operazione più complessa -, i tecnici operativi dovevano ripartire per recarsi sul luogo di attivazione del gruppo elettrogeno per poi tornare a Cerreto ed eseguire l’attività per il ripristino del servizio elettrico, ma è stato loro impedito di dare corso a quanto programmato». La società elettrica ricorda che il sistema elettrico è un’infrastruttura complessa e, in caso di emergenza dovuta a danneggiamenti in seguito a fenomeni di maltempo, occorre procedere prima con la riparazione di tutte le dorsali più estese di media tensione per poi andare sulle cabine di trasformazione secondarie e sulle linee sottese di bassa tensione.

«Motivo per cui a Cerreto l’intervento non poteva avvenire prima – rimarca il gestore – . È perciò inammissibile che due operativi, che già agiscono in un contesto di emergenza, siano costretti a fare un intervento contro la loro volontà che risponde non tanto alla discrezionalità ma alla valutazione tecnica e professionale della situazione, in linea con le competenze e il know how in un ambito specialistico e delicato come quello elettrico».l

P.B.

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