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Una mostra per l'immortale Pierin Lucchese
Una retrospettiva delle vignette dell’umorista allestita al ristorante “Gli orti di via Elisa”. La volontà dei figli per l’omaggio al padre in un luogo in cui si sentiva a casa e coccolato
LUCCA. Un regalo alla città l’iniziativa dei figli di Giorgio Marchetti – alias MAGI o Pierin Lucchese o Massimo Riserbo o Ettore Borzacchini – che, a dieci anni dalla scomparsa del geniale urbanista-umorista, hanno organizzato nelle sale del ristorante “Gli orti di via Elisa” una retrospettiva delle vignette “sempreverdi” del padre.
Silvia Pacini e Samuele Cosentino, titolari del locale, hanno accolto con entusiasmo la proposta, dopo che già avevano dedicato nel ristorante spazi in ricordo di Marchetti, che agli Orti era di casa, insieme alla famiglia.
Scelte con cura da Elena e Edoardo Marchetti, campeggiano ora sulle pareti del locale (nei giorni dei Comics, ma anche per buona parte di novembre) esilaranti vignette che, a 40 anni di distanza, sono attualissime come quando, in buona parte, venivano pubblicate su “Il Tirreno” nelle pagine domenicali dedicate alla satira, insieme agli spassosi testi di Pierin Lucchese.
Un “amarcord” per i lucchesi meno giovani, ma apprezzabili anche dai ragazzi di oggi, visto che i temi al centro delle vignette sono – purtroppo – sempre gli stessi: i parcheggi e la sosta, il traffico, le infrastrutture, il turismo, i locali storici che si perdono, la lottizzazione politica, i criteri di selezione della classe dirigente.
Acuto e pungente, mai offensivo, Marchetti castigava, con la classe politica, anche il conformismo e i comportamenti dei lucchesi all’insegna del motto “Omnia vincit humor”. Che valeva anche per lui stesso, dato che si descriveva prendendosi in giro come faceva con tutti: «Di ribalde origini livornesi, architetto urbanista, vive e lavora a Lucca in un gretto ambiente provinciale che ama moltissimo. La sua attività di umorista consiste in una collaborazione pluriennale con il periodico Il Vernacoliere, che gli ha procurato un vasto discredito sociale, e con il quotidiano Il Tirreno».
Mai prendersi sul serio, insomma, come certificano i quattro volumi de “Il Borzacchini universale – dizionario ragionato di lingua volgare, anzi volgarissima”, inserito dall’Accademia della Crusca nel repertorio dei testi lessicografici.
Un’opera di grande successo tra i lettori che a Marchetti portò anche il Premio Satira di Forte dei Marmi. Conquistava e strappava la risata, non il semplice sorriso, lo stile aulico con cui nel dizionario spiega all’inizio l’etimologia di un vocabolo, per finire con una inattesa e sorprendente battuta sconcia.
Un escamotage ripreso, per sua stessa ammissione, anche da Marco Malvaldi, amico e grande ammiratore di Marchetti.
Scrivendo di sé, l’urbanista-umorista aveva affermato: «Nel corso delle sempre più frequenti crisi di narcisismo è solito dire “sono un autore veramente geniale e spassoso, ma al tempo stesso dotato di una singolare ricchezza interiore e di una forte personalità espressiva…». E, sempre in terza persona, chiudeva: «Ha già una certa età e sarebbe ora che mettesse giudizio».
Non è stato semplice per Elena e Edoardo scegliere le vignette esposte agli Orti, insieme alle pergamene che scimmiottano il “Gioco dell’Oca”, ovvero “Il gioco della lottizzazione” e il “Giocasindaco”, oltre alla mappa “Chi trova un sindaco trova un tesoro”.
«Il materiale che abbiamo a disposizione – dicono Elena e Edoardo – è tantissimo e variegato: oltre venti anni di vignette e dieci di scritti (in particolare Pierin Lucchese”) che ripercorrono la storia della nostra città a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta del secolo scorso. È stato difficilissimo trovare un criterio per selezionare quello che si vede. Ha prevalso infine il desiderio che in un “luogo del cuore” ci fosse una “mostra del cuore” con le vignette che ci piacciono di più, le “sempreverdi”, che sono state disegnate trent’anni fa, ma che sono talmente attuali da poterle trovare anche sul giornale di oggi».
Alla presentazione della rassegna, inserita nel calendario del Salone dei Comics, hanno partecipato il sindaco Mario Pardini, l’assessore alla cultura Mia Pisano, l’amministratore unico di Lucca Crea, Nicola Lucchesi e l’editrice Francesca Fazzi, con cui Marchetti ha pubblicato diversi testi, su tutti “Il grande Milvio – Cronache dal “Machiavelli”, il secondo Liceo Classico d’Italia”.
All’opera di Giorgio Marchetti, a pochi mesi dalla scomparsa, Il Tirreno aveva dedicato un libro “Il meglio di Pierin Lucchese”, che raccoglieva vignette e testi dell’umorista, parte della copiosa produzione nelle mani dei figli. Un patrimonio che, come le foto di Alcide, meriterebbe di avere una sede con esposizione permanente. l