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Lucca, Toscana Pride tra le polemiche: il vescovo punta sulla famiglia. La lettera dell’arcivescovo

di Michele Masotti
Una delle precedenti edizioni del Toscana Pride (archivio)
Una delle precedenti edizioni del Toscana Pride (archivio)

Paolo Giulietti: «Prima dei desideri degli adulti c’è l’interesse dei bambini»

29 agosto 2024
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LUCCA. Sin dall’annuncio ufficiale, risalente allo scorso sei maggio, la scelta di svolgere l’edizione 2024 del Toscana Pride a Lucca il 7 settembre, nel bel mezzo di un calendario ricco di eventi come accade sempre nel nono mese dell’anno, aveva suscitato un vespaio di polemiche. Anzi, forse sarebbe più corretto parlare di malumori, di natura organizzativa, da parte dell'amministrazione comunale che aveva definito "inopportuna" la decisione di effettuare in quella data la manifestazione. Con tutti i problemi di gestione che ne sarebbero conseguiti sia per la concomitanza con gli appuntamenti del “Settembre Lucchese” che per un dibattito pubblico diventato incandescente.

All'indomani dell'annuncio, infatti, in alcune strade del centro erano comparse scritte "Stop gay pride, Lucca non vi vuole", raffiguranti una pantera bellicosa intenta a minacciare i partecipanti. Certamente non un bel comitato di accoglienza per le oltre 10mila persone attese.

Condivisione non piena

Dopo essere rimasto in silenzio fino a ieri l'Arcivescovo Paolo Giulietti, rispondendo con una lettera alla portavoce del Toscana Pride Monia Marcacci, ha preso apertamente posizione sulla vicenda. Parlando a nome della Chiesa cattolica di Lucca, il 60enne prelato di Perugia si è espresso in termini che, al di là del modo in cui la si pensi, sono tutto tranne che cerchiobottisti. «Intendo manifestare vicinanza e solidarietà a tutti coloro che subiscono ingiuste emarginazioni – spiega nella nota Giulietti –. Discriminazione e violenze verbali o fisiche non hanno alcuna giustificazione, tanto meno religiosa. Possiamo desiderare insieme una società libera da forme d'odio legato a pregiudizi razziali, relativi all'orientamento sessuale o di ogni altro genere. Come sposo totalmente le richieste di pace, senza addentrarmi nelle soluzioni politiche prospettate, per tutte le popolazioni colpite dalle guerre in Medio Oriente, Ucraina e in tanti altri Paesi».

I distinguo evidenziati dall'Arcivescovo riguardano essenzialmente tre nodi focali delle battaglie civili portate avanti dalla comunità Lgbtqia+. «Le leggi attuali sono sufficienti per tutelare le persone rispetto agli atti di odio o violenza – prosegue Giulietti –. Prima dei desideri degli adulti, va tutelato il superiore interesse dei bambini di conoscere i propri genitori biologici per crescere con una papà e una mamma, negato da alcune forme di procreazione assistita, dalla pratica dell'utero in affitto e dall'adozione a single o coppie omogenitoriali. Il giusto sostegno da offrire alle persone con problemi di identità di genere, specie in età adolescenziale, non può consistere nell'assecondare prematuramente percezioni di sé collegate con problemi diversi. Per tali motivi, la nostra condivisione della manifestazione e dei suoi obiettivi non può essere piena».

Colorare Lucca

Il Toscana Pride avrà, anche quest’anno, il patrocinio della Regione Toscana mentre non ci sarà quello, come del resto era avvenuto quando la manifestazione si svolse ad Arezzo, Pisa, Pistoia e Siena, del Comune di Lucca. Appare improbabile prevedere la partecipazione di un esponente della giunta Pardini alla sfilata di sabato 7 settembre. Sarà presente, invece, l'assessora regionale all'istruzione Alessandra Nardini che sabato scorso dalla terrazza del Mamamia di Torre del Lago, locale simbolo della comunità Lgbtqia+, ha lanciato un appello in vista della manifestazione. «Come Regione Toscana siamo orgogliosamente al fianco di questo evento – afferma l'esponente dem –. Sarà fondamentale colorare Lucca per dimostrare che in Toscana non esistono famiglie e amori di Serie A e di Serie B. Non è possibile tollerare l'attacco che il governo Meloni sta sferrando, sin dal primo momento, ai trans e alle famiglie arcobaleno. Lo stesso vale per le accuse lanciate al centro di Careggi per i corsi di affermazione di genere. Siamo orgogliosi di essere stati la prima Regione in Italia ad aver promulgato una legge contro le discriminazioni sull'orientamento sessuale. Vogliamo il matrimonio ugualitario per le famiglie arcobaleno». Contemporaneamente al Toscana Pride si terrà a Grosseto, da giovedì 5 a domenica 8 settembre, "Direzione rivoluzione", la festa annuale di Casapound. «In Maremma ci saranno i picchiatori, gli odiatori seriali, i fascisti, i razzisti, gli omofobi e i sessisti – accusa Nardini –. A maggiore ragione toccherà a noi colorare non solo la città di Lucca ma tutta la Toscana. Dobbiamo batterci per la giustizia e l'uguaglianza, in maniera indomita e fiera».

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