Il Tirreno

LUCCA. Lo hanno trovato steso sull’asfalto. A pochi metri la sua bicicletta. Quando sono arrivati i sanitari inviati dal 118 il medico ha utilizzato anche il defibrillatore per tentare un recupero del battito cardiaco che non c’è stato.

Erano da poco passate le 11 quando in via delle Nubache a San Macario si è spenta la vita di Stefano Berna, 60 anni, nato in Svezia, ma lucchese da sempre, residente all’Arancio.

Ciclista amatoriale iscritto a gare agonistiche in tutta Italia, Berna è stato trovato a terra e i primi passanti hanno cercato di rianimarlo. Il corpo esanime ha fatto capire anche ai non esperti che la situazione era molto grave. In pochi minuti sul posto sono arrivati i mezzi della Misericordia e della Croce Verde. Il medico ha tentato una rianimazione disperata con l’apparecchio che avrebbe dovuto far ripartire un cuore che non si è più ripreso.

Il corpo è stato trasferito all’obitorio in attesa della decisione della Procura sull’eventuale autopsia o esame esterno. Le cause naturali del decesso non vengono messe in discussione. Resta l’interrogativo sull’origine del blackout cardiaco considerata la passione di Berna per la bicicletta, mountain bike in particolare, che lo aveva portato da anni a partecipare a competizioni agonistiche. Uno sportivo a tutti gli effetti, non un ciclista occasionale. Un biker completo. Il 18 agosto aveva postato un video registrato con la telecamera GoPro lungo il percorso dell’Eroica, la gara ciclistica che si svolge nel Chianti e che dura una quindicina d’ore tra terreni aspri e tracciati impervi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA