Lucca Comics, l’abbraccio del direttore Vietina agli assenti: «Siamo con ZeroCalcare e gli Hanuka»
Il direttore Vietina sul palco del Giglio parla di libertà e rispetto per tutti. Pardini: «300mila persone sono qui per raggiungere un luogo di arte e cultura»
LUCCA. «Siamo insieme ai fratelli Asaf e Tomer Hanuka, a ZeroCalcare a Fumettibrutti. Noi li vediamo qui, insieme a tutti gli altri, con la propria arte, la propria fragilità e con il peso nell’anima per la violenza che ci circonda. Mandiamo loro il nostro sincero saluto e un grande e abbraccio, come a tutti coloro che hanno dato un contributo di valore al dibattito che ha anticipato l’avvio di questa edizione. Un dibattito animato dalla comune passione per la pace e per la libertà di tutti i popoli».
Emanuele Vietina, direttore della manifestazione, non ci gira intorno e nell’aprire l’edizione 2023 di Lucca Comics affronta di petto le questioni che in questi giorni hanno portato la fiera del fumetto e del gioco su un proscenio, quello della politica e dei conflitti, che fino a questo momento non era abituata a calcare. Il “fomento positivo”, come lo definisce Mauro Longo, si è aperto al teatro del Giglio con queste parole del direttore, che ha rimarcato come quello di Lucca Comics sia uno spazio di libertà e di rispetto, una palestra del vivere democratico in cui si rispettano le regole grazie sulla base di un contratto gratuito basato sul divertimento.
«Siamo qui insieme, liberi di esprimerci e della possibilità di godere del talento di centinaia di artisti nazionali e internazionali, della visione degli editori, dei nostri collaboratori e di una comunità che ama e anima Lucca Comics. Questa è la nostra manifestazione, uno spazio di bellezza ma soprattutto uno spazio di libertà. Vi ringrazio tutti per essere qui. La vostra partecipazione è un’occasione di crescita, di civiltà e di rispetto dedicata a tutti coloro che oggi non possono essere qui con noi». Vietina ha poi introdotto le varie autorità istituzionali presenti all’inaugurazione, dal ministro degli Esteri Antonio Tajani, al presidente della Regione Eugenio Giani, a quello della provincia Luca Menesini e infine Mario Pardini, sindaco di Lucca e in precedenza a capo di Lucca Crea la società che organizza i Comics. Una circostanza, quest’ultima su cui lo stesso Giani si è concesso una battuta: «I Comics sono diventati così importanti che per fare il sindaco a Lucca bisogna passare da qui», ha scherzato il presidente della Regione a cui più tardi ha risposto l’attuale presidente di Lucca Crea, Nicola Lucchesi: «Rassicuro Pardini, non sono interessato a prendere il suo posto».
«Qualcuno dice che abbiamo la ricetta per fare le cose bene, ma forse abbiamo anche una sfera di cristallo visto che il claim scelto mesi fa per questa edizione, “Together”, si è rivelato quanto mai azzeccato. Significa insieme ma scomponendolo lo si può leggere anche come “to get there” ovvero insieme con lo scopo di raggiungere una destinazione. Un luogo che è appunto quello dell’arte, della fantasia e del gioco, in cui ognuno è libero di esprimersi, in cui c’è il valore del rispetto e della scoperta. Ci sono 300mila persone che sono venute qui per raggiungere quel luogo e auguro a tutti di trovarlo». Sui fratelli Hanuka: «Avrei preferito fossero presenti – dice il sindaco – ma hanno fatto questa scelta per evitare polemiche e comunque la loro arte è qui e parlerà per loro».
Sul palco sono poi salite varie personalità tra cui Michel Gondry, regista premio Oscar per la miglior sceneggiatura originale nel 2005 con “Se mi lasci ti cancello”; discutibile traduzione di “Eternal Sunshine of the Spotless Mind”, verso del poeta inglese Alexander Pope, che nel pomeriggio è stato ospite di una masterclass al cinema Astra. Sul palco del Giglio ha però anticipato alcune considerazioni sulla creazione e sul lavoro in gruppo. «Quando si cerca la creatività bisogna saperi ascoltare – ha spiegato il regista –. Solo in un secondo momento bisogna ascoltare gli altri. Se lo si fa troppo presto si rischia di perdersi. Bisogna che l’idea iniziale sia già sufficientemente solida quando viene esposta agli altri, perché deve dare loro sufficiente sicurezza».