Zanchetta, ex dipendenti in visita all’ingegnere
]Il titolare della storica azienda di Montecarlo è stato un innovatore. «Non lo dimentichiamo. Ad avercene di imprenditori così»
MONTECARLO. A volte il lavoro diventa qualcosa di più di un semplice impiego. Arricchisce non solo professionalmente ma anche sul piano umano e consente di stringere legami che resistono al tempo e alla lontananza. È il caso della storia che vi stiamo per raccontare.
Il pomeriggio del 30 settembre un gruppo di 30 ex-colleghi della ditta Zanchetta sono andati a Gragnano per far visita all’ingegner Aldo Zanchetta, amato e indimenticato titolare dell’omonima ditta che aveva sede a Montecarlo. Una ditta speciale diversa da tutte le altre. La società Zanchetta aprì i battenti il 15 marzo 1978. Operava nel settore metalmeccanico. L’acciao inox era la materia prima e veniva lavorato in varie fasi: preparazione, saldatura, lavorazione meccanica, finitura e montaggio. I prodotti così realizzati erano macchinari e apparecchiature per l'industria farmaceutica. Nascevano dai prototipi fatti dall'ingegner Zanchetta con la collaborazione di tecnici ed operai e una volta trasformati in innovativi macchinari venivano forniti alle grandi aziende farmaceutiche in Italia e nel mondo. Roche, Pfizer, Zambon, Glaxo, Menarini solo per citarne alcune.
L'ingegner Zanchetta è stato un innovatore: prima di intraprendere la strada imprenditoriale negli anni 60/70, insegnavano chimica alla scuola Itis di Lucca. Per tutto il tempo che ha guidato la sua azienda è riuscito a trasferire a tutti i suoi dipendenti la cultura aziendale, si è distinto per la sua capacità di essere diplomatico e di mostrare rispetto per i suoi collaboratori.
«La fabbrica non può guardare solo all’indice dei profitti. Deve distribuire ricchezza, cultura, servizi, democrazia. Io penso la fabbrica per l’uomo, non l’uomo per la fabbrica». È una frase di Adriano Olivetti, ma ben fotografa la filosofia di Zanchetta che in molti accostavano proprio al padrone della Olivetti.
«Una grande emozione da ambo le parti, quella di rivedersi dopo tanti anni», raccontano gli ex dipendenti di tutte le età che hanno avuto l'opportunità di lavorare a fianco dell'ingegner Zanchetta fino a quando lui decise di lasciare l'azienda in altre mani e che comunque ha mantenuto il suo nome fino in fondo.
«Ha saputo delegare e dare fiducia a tutti noi, insegnando ad assumerci la responsabilità delle nostre azioni – ricordano –. Ci ha motivato per raggiungere l'obiettivo comune. È stato sempre pronto al colloquio e disponibile, ci ha sempre detto che eravamo parte di una grande famiglia. Possiamo dire con piacere che è stato ed è una persona in gamba e che ha rappresentato perfettamente la differenza tra un leader e un capo. Ci ha dimostrato, e ancora adesso ne dà esempio, che nella vita non si finisce mai di imparare, di crescere. Per noi stessi ma soprattutto per il bene degli altri. Ad avercene oggi di imprenditori così. L'azienda, dopo di lui, ha subito vari passaggi di proprietà. Con l'ultimo passaggio di mano, avvenuto nel 2008 l'azienda è stata definitivamente annientata. Nel 2012 è stato portato in altra sede tutto ciò che è stato creato da Aldo Zanchetta. Abbiamo ritenuto opportuno ricordare con queste parole ciò che ognuno di noi, ex dipendenti, porta nel cuore. Auguriamo ad Aldo Zanchetta ancora tanti anni di buona vita».
Ovviamente, l’ingegner Zanchetta ha accolto con emozione e sorpresa questa visita improvvisata e con gli occhi lucidi ha abbracciato tutti i suoi ex dipendenti. Ecco i nomi degli ex colleghi che sono andati a fargli visita: Angela Lardieri, Valentina Valentini, Natali Francesca, Mori Roberta, Mariti Liliana, Capocchi Tiziana, Hamdy El Zenary, Paolo Barra, Chifenti Carlo, Pieri Luciano, Papera Carlo, Giannotti Marco, Giuliani Carlo, Del Fiorentino Michele, Pieroni Osvaldo, Cittadino Mario, Mademba Kouma, Sbrana Mauro, Picchietti Mauro, Giuliani Stefano, Di Ricco Roberto, Pellini Emanuele, Tomei Danilo, Raffaelli Simone, Nucci Francesco, Giovannoni Vito, Vasco Alderighi, Isola Giuseppe, Galanti Pierluigi, Petroni Antonio.
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