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Lucca, guerra ai “pirati” online dei giornali. Il colonnello Querqui spiega i rischi e le pesanti multe

di Luca Tronchetti
Lucca, guerra ai “pirati” online dei giornali. Il colonnello Querqui spiega i rischi e le pesanti multe

La Guardia di finanza monitora social e siti dedicati alla diffusione illecita: sanzioni fino a 15mila euro e processo penale

15 settembre 2023
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LUCCA. La Guardia di Finanza in passato sequestrava cd o dvd e prosperava la pirateria su supporti fisici. Visto il giro di affari, ciò che apparentemente era un fenomeno quasi folkloristico in realtà era controllato dalla criminalità organizzata. Questo passaggio sta avvenendo anche nel settore della pirateria digitale. La violazione dei diritti di proprietà intellettuale costituisce un’attività illecita estremamente lucrativa per le organizzazioni criminali e genera notevoli danni per l’economia legale. Adesso nel mirino delle fiamme gialle finiscono coloro che danneggiano anche i giornali, perché condividono e diffondono tramite i canali social e i sistemi di messaggeria istantanea i testi degli articoli dei quotidiani. La Guardia di Finanza è pronta a intervenire facendo rispettare la normativa sul diritto d’autore: quella legata alla diffusione illecita delle copie pirata de Il Tirreno e degli altri quotidiani che danneggia gravemente la filiera produttiva (editori, giornalisti, poligrafici, inserzionisti, edicolanti, consumatori tradizionale) e arreca danni incalcolabili all’economia, diventando un moltiplicatore di illegalità.

Le sanzioni

Multe sino a 15.000 euro e relativo processo penale per chi condivide le pagine dei quotidiani per trarne profitto, anche solo piazzando un banner pubblicitario o un popup su una pagina web per scaricarli o i collegamenti ipertestuali a quest’ultima (ad esempio su un gruppo di Whatsapp). Sanzione amministrative da 103 a 1.032 euro per chi, più semplicemente consulta le pagine e le inoltra, anche solo con uno “screen shot” (foto di ciò che viene visualizzata sullo schermo del tablet o del cellulare). Le fiamme gialle lucchesi sono pronte a ricevere le denunce da parti di chiunque sia a conoscenza di queste pratiche illecite sia nelle sedi di Lucca, Castelnuovo e Viareggio sia attraverso il servizio di pronto intervento 117.

I dati

Un fenomeno che è da tempo nel mirino dei finanzieri che già a ottobre dello scorso anno infersero, attraverso il Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi tecnologiche della Gdf di Roma, un duro colpo ai pirati dei quotidiani con il sequestro di 545 canali del servizio di messaggistica e la denunciate di otto persone in concorso tra loro (dalla Lombardia al Piemonte, dall’Emilia al Lazio) per i mancati incassi causati alle aziende editoriali, ma anche all’erario, che si aggirano attorno ai 300 milioni di euro. I furbetti dell’online sono avvisati: basta un clic per finire nei guai, perché con uno “screen shot” le fiamme gialle o anche la polposta possono risalire facilmente all’identità di chi condivide illegalmente le opere protette dal diritto d’autore (tutti i quotidiani a pagamento) per multarlo in modo severo. Inviare a terzi il contenuto dei quotidiani, se non addirittura gli stessi file pdf con tutte le pagine, è assolutamente vietato. Sono opere protette dalla legge sul diritto d’autore, che nella sua prima versione risale al 1941 e che nel corso degli anni e con l’avanzare della digitalizzazione è stata aggiornata e migliorata. Un testo legislativo che prevede sanzioni elevate per i trasgressori. E soprattutto, se le segnalazioni sono precise e dettagliate, anche una facilità di indagine con gli importanti mezzi che hanno a disposizione i finanzieri.

L’invito

«Le sanzioni amministrative – spiega il colonnello Marco Querqui, comandante del Gruppo provinciale delle fiamme gialle (foto)– hanno sicuramente un’efficacia deterrente soprattutto per la maggiore celerità nell’erogazione che colpisce, a livello economico, chi la subisce. Rientra nelle prerogative del Corpo perseguire tutti gli altri illeciti economico finanziari che, in qualsiasi modo, alterano il regolare funzionamento del mercato e sono lesivi della concorrenza. Come comandante delle fiamme gialle provinciale, massimo presidio della legalità economica sul territorio lucchese, non posso far altro che invitare chiunque abbia notizie dell’esistenza di canali social e sistemi di messaggeria che copiano e riproducono testi di quotidiani a segnarlo ai comandi di Lucca, Viareggio o Castelnuovo oppure semplicemente al numero di pronto intervento 117».

Il danno

La stima delle perdite subite dalle imprese editoriali è allarmante. Si parla almeno di 670mila euro al giorno, circa 250 milioni di euro all'anno. Al momento, almeno in provincia di Lucca, non ci sono indagini da parte della Gdf, della polizia postale o della procura, anche se il fenomeno della pirateria dei quotidiani locali, viene comunque monitorato. L’esistenza di piattaforme, magari estere, che già alle 7 del mattino diffondono gratuitamente i quotidiani e chi li distribuisce, attraverso il proprio account, è già stato segnalato. Per quanto riguarda l’invio di articoli attraverso Whatsapp - o con screen shot che evidenzia l’invio del link o del pdf del quotidiano che in edicola - e che prevede per l’autore dell’invio una sanzione amministrativa – al di là dell’attività repressiva sarebbe necessaria un’attività di prevenzione educativa e culturale. Quando un amico, un collega, un conoscente gira un file o un articolo per farlo condividere contribuisce a far perdere il lavoro a chi i giornali li realizza.

Precisa il comandante: «Occorre comprendere che questa pratica non è lecita e genera un effetto distorsivo del mercato a danno del datore di lavoro, dei lavoratori e della qualità dell’informazione. Solo all’editore, infatti, appartengono in via esclusiva, i diritti di sfruttamento economico dell’opera e, in particolare, il diritto di moltiplicare la stessa in copie».

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