Lucca

Il lutto

Addio a Giovanni, morto a 56 anni: la politica, il dolore dei familiari e il ricordo degli amici


	Il 56enne morto tra le braccia dei familiari
Il 56enne morto tra le braccia dei familiari

Lascia la madre, la sorella e le nipoti: lo hanno assistito negli ultimi mesi della sua vita

31 agosto 2023
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LUCCA. Se ne è andato in silenzio, mantenendo il massimo riservo su quella malattia contro stava combattendo da qualche tempo e alla quale si è dovuto arrendere martedì 30 agosto ad appena 56 anni. La scomparsa di Giovanni Corazzi lascia un grande vuoto, in primis nella sua famiglia, nella mamma Fosca, nelle nipoti Lara e Valentina e nella sorella Ambra, che lo ha amorevolmente assistito negli ultimi difficili mesi. Ma lascia un vuoto profondo nel mondo della politica e in chiunque lo abbia conosciuto e, di conseguenza, apprezzato per la sua voglia di fare e per la sua bontà d’animo.

Segretario di Rifondazione Comunista di Capannori, la sua città, da alcuni mesi si era trasferito a Lucca per essere assistito dai suoi familiari. E proprio ai familiari esprimono il loro affetto, la loro vicinanza e le più sentite condoglianze, con un comunicato congiunto, Sinistra Italiana e Rifondazione Comunista nel ricordare l’amico scomparso.

«Giovanni – si legge nel loro ricordo – prima di tutto è un nostro compagno, ma, per molti di noi, è anche un carissimo amico, con cui abbiamo condiviso tanto del nostro tempo di vita. Giovanni ha alle spalle una storia di militanza politica a sinistra, in Rifondazione Comunista, di cui è stato anche segretario del circolo di Capannori nel periodo in cui il Prc aveva una responsabilità politica diretta nella prima amministrazione Del Ghingaro, quando la sinistra riuscì a imprimere una svolta positiva e innovativa soprattutto nelle politiche ambientali, che portò una grande visibilità al Comune di Capannori per i grandi risultati raggiunti. Chi ha avuto il privilegio di conoscerlo, ha sicuramente apprezzato la sua passione politica e soprattutto la sua bontà perché, dietro quel suo carattere apparentemente duro e riservato, nascondeva un animo buono e gentile di un uomo capace di grandi slanci di generosità, di amicizia e affetto. Nel corso degli anni, Giovanni, aveva progressivamente abbandonato l’impegno politico attivo perché deluso e amareggiato dalla evoluzione della situazione politica italiana. Non era un compagno che amava turarsi il naso votando il meno peggio per non far vincere il peggio del peggio. Rifiutava questa logica politica che lui considerava suicida e che alla lunga avrebbe portato ad una disaffezione generalizzata alla politica, a un crollo della partecipazione e a quella distanza abissale che registriamo oggi, tra il paese legale e un Paese reale che oggi non si sente più rappresentato da nessuno. La filosofia del meno peggio non gli apparteneva e allora preferì fare un passo indietro dalla militanza pur continuando a rimanere un compagno, sempre agganciato alla realtà del suo tempo e della sua Piana dove viveva. Non ha voluto condividere con i suoi compagni e amici la sua malattia, l’ha vissuta nel suo privato con la vicinanza, l’affetto e l’assistenza amorosa della sua famiglia, conoscendolo, rispettiamo la sua scelta di riservatezza perché sappiamo bene che lui non avrebbe sopportato la compassione anche se sincera degli amici ma, soprattutto, quell’ipocrisia che in queste circostanze sempre emerge e che per lui sarebbe stata del tutto insopportabile. A noi, compagni di Sinistra Italiana, di Rifondazione Comunista, piace ricordarlo come uno degli animatori di quella bella e indimenticabile festa di Liberazione, nell’uliveto di Montecarlo, la festa al “Podere Operaio”, dove non mancava mai, sempre presente sempre davanti a fornelli o alla griglia o dove c’era bisogno, un compagno, un volontario instancabile, sorridente e generoso. Buon viaggio Giovanni, i compagni e le compagne ti salutano a pugno chiuso. Lo ricordano con affetto i compagni e le compagne di Sinistra Italiana, di Rifondazione Comunista, e i tanti cosiddetti “cani sciolti” di quella sinistra diffusa senza più un partito».

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