Via Francigena, si può fare di più: fontane, servizi e pulizia dei fossi
Le proposte dei membri dell’associazione Parco Sant’Anna a istituzioni e imprese. «Contrari alla nuova superstrada, ma pronti a dialogare per valorizzare l’area»
LUCCA. Il reportage dello scorso 27 agosto del Tirreno, unito alle considerazione del presidente della Toscana Eugenio Giani e dell'assessore regionale al turismo Leonardo Marras, ha fatto breccia in un’organizzazione che ben conosce la via Francigena. In merito all’antica via dei pellegrini, delle sue meraviglie ma anche dei difetti quali inagibilità e scarsità di servizi, l’Associazione Parco Sant’Anna ha voluto ribadire quanto abbia a cuore quelle strade. «Come organizzazione – esordisce il presidente Giuseppe Marsili – non ci siamo mai voluti caratterizzare per l’essere un “comitato del no” bensì come una organizzazione propositiva di iniziative. Al di là del colore politico di qualsiasi amministrazione, vogliamo essere portatori di soluzioni pratiche alla comunità. Uno dei temi a cui teniamo è proprio quello della via Francigena, transitante tra le corti storiche di quella che fu “Sant’Anna in plagia” e che lambisce il parco fluviale a due passi dalle mura».
Il numero uno dell’Associazione spiega nel concreto quale sarebbe il futuro tanto desiderato per questo scorcio a nord del quartiere. «Lo abbiamo immaginato come un’area verde a servizio di Lucca – afferma Marsili –. A tal punto che una delle nostre osservazioni al piano operativo prevede proprio la richiesta, condivisa con la popolazione, di potenziare i collegamenti di viabilità dolce tra le vie storiche di S. Anna (Nerici, Boboli, Cavalletti e Vecchi Pardini) con il parco fluviale, che coincide con il segmento toscano della via Francigena». Ad ora su quest’area pesa la spada di Damocle della superstrada, inserita nel piano triennale delle opere pubbliche che dovrebbe portare in questo polmone verde il traffico pesante per decongestionare la viabilità della piana di Lucca. Si tratta dell'asse suburbano, l'arteria di cui si parla da decenni, costruita finora solo a tratti, che avrebbe l'obiettivo di collegare il traffico proveniente dal Brennero con l'area di Lucca Est. «Speriamo invece di avere una valorizzazione turistica e naturalistica con gli imprenditori del posto – auspica Marsili –. Non una soluzione novecentesca dell’ennesima colata di cemento di in un quartiere ormai saturo» .
Durante il periodo della bella stagione, erano frequenti i gruppi di pellegrini presenti in via Cavalletti, Meassino e Tiro a segno. Proprio qui affiorano idee e proposte dell’associazione parco Sant’Anna, a partire da un potenziamento dei marciapiede in via delle Tagliate e via Cavalletti, oltre alla realizzazione di servizi indicati sulle colonne del Tirreno lo scorso 27 agosto. Uno di questi consisterebbe nella messa in sicurezza di via Meassino, soprattutto nel tratto non asfaltato, che costeggia il campo sportivo dell’Aquila Sant’Anna, dove servono pulizia di fossi laterali e sistemazione di buche. Senza dimenticare l'idea di costruire una fontana lungo il percorso.
«Molti anziani – prosegue Giuseppe Marsili – ricordano che la zona a nord di via Cavalletti e via vecchi Pardini era ricca di “risorgive” d’acqua e che ora si trova a pochi metri sottoterra. Le zone di via Meassino e via del Tiro a segno si prestano bene a tale scopo, valorizzando anche lo spazio in cui recentemente sono stati piantati decine di nuovi alberi». Ci sono poi idee di più ampio respiro per l’intera area verde, come la valorizzazione delle corte storiche (Meassino e Pistelloni) per rendere ancora più forte la vocazione turistico. Serve una sinergia tra comunità, associazioni e imprese.
«Allacceremo contatti con il sindaco e gli assessori – chiosa il presidente dell'Associazione – Ci auguriamo che qualcosa per l'area possa essere fatto già per il 2025, anno del Giubileo».