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Gioele, il bello dello sport: aiuta l’avversario a rialzarsi e perde la gara di atletica – Video

di Luca Cinotti
Gioele, il bello dello sport: aiuta l’avversario a rialzarsi e perde la gara di atletica – Video

Lucca, autore del bel gesto un giovanissimo atleta della Virtus. Il direttore tecnico Matteo Martinelli: «È la sintesi perfetta dei nostri valori, siamo commossi»

08 giugno 2023
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LUCCA. Si chiamano Gioele e Lorenzo, hanno dieci anni e pochi giorni fa hanno dato una grande lezione a tutti noi adulti. Una lezione di sportività, di altruismo, di competizione che non lascia però lo spazio all’egoismo. Il palcoscenico è stato il meeting internazionale di Lucca di atletica leggera, che si è disputato nella giornata di domenica scorsa.

Prima dei campioni e dei tempi da record, un importante spazio è stato affidato al Gran Galà degli esordienti. Si era quasi alla fine del programma dei bambini quando lo starter ha dato il via a una delle gare simbolo dell’atletica: i 400 metri piani, il giro di pista che in tanti hanno ribattezzato “il giro della morte”. Sui blocchi i ragazzi del 2012-2013. Arrivati all’ultima curva prima del rettilineo finale, in testa c’è Lorenzo, tesserato per l’Atletica Massarosa.


Alle sue spalle, però, è in grande rimonta Gioele, che veste la divisa della società padrona di casa, la Virtus Lucca. Gioele affianca Lorenzo, per qualche metro corrono spalla a spalla. Poi, l’imprevisto: i piedi (o le gambe) si agganciano involontariamente e Lorenzo cade sulla pista del campo “Moreno Martini”.

A quel punto il suo avversario avrebbe la strada spianata verso la vittoria. Ma in questa sliding door Gioele decide altrimenti: si avvicina al ragazzo ancora riverso a terra e lo aiuta a rialzarsi. I due bambini ricominciano a correre, ma a qual punto gli altri stanno rimontando da dietro: a tagliare per primo il traguardo, alla fine, sarà un tesserato dell’Atletica Libertas di Livorno.

Ma gli applausi, scroscianti, dalla tribuna, non sono solo per lui: salutano infatti anche Lorenzo e, soprattutto, Gioele. Un’ovazione che va vanti per decine di secondi, anche quando tutti i concorrenti hanno tagliato il traguardo.

Poi, due giorni fa, la Virtus decide di pubblicare sui propri profili social il video di quanto accaduto (girato proprio dal padre di Gioele) e la storia diventa di dominio pubblico e rimbalza da una bacheca Facebook all’altra.

Un racconto che ha dei punti in comune con quello di Dorando Pietri, l’italiano che alle Olimpiadi londinesi del 2008, ormai allo stremo, venne aiutato a tagliare il traguardo da un giudice e da un medico, per essere poi squalificato.

«È una cosa bellissima quella che sta accadendo – commenta Matteo Martinelli, direttore tecnico della Virtus –. È la sintesi perfetta di tutti i nostri valori, di quello che mettiamo nel nostro impegno quotidiano. Ci dà tanta energia, e ci commuove».

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