Il Tirreno

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L’arresto

Lammari, coltivano hashish in casa e aggrediscono i carabinieri: in manette tre russi

di Luca Tronchetti
Lammari, coltivano hashish in casa e aggrediscono i carabinieri: in manette tre russi

I militari erano entrati nell’abitazione insieme al custode per “liberare” l’immobile

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LAMMARI. Marito, moglie e suocera – tutti originari della Federazione russa – finiscono in manette con l’accusa di coltivazione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio, resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali perché la donna più giovane per evitare l’arresto finisce per mordere un dito a un sottufficiale dell’Arma. Ma non finisce lì. Perché nel corso dell’udienza di convalida di fronte al giudice Nidia Genovese il terzetto manifesta la propria insofferenza all’autorità accusando le istituzioni italiane. «Voi non siete democratici» dicono in aula. Alla fine il giudice dopo la convalida dell’arresto opta, poiché sono tutti incensurati, per la remissione in libertà con l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria tre volte alla settimana in attesa del processo fissato per il 28 marzo. Nei guai finiscono così Gregory e Tatiana Klochko, marito e moglie rispettivamente di 38 e 56 anni, e la madre di lui Tatiana Poluekova di 60.

Piantagione di cannabis

Dietro alla vicenda non c’è alcuna indagine o servizio antidroga. La scoperta della piantagione in una casa in via Lombarda a Lammari è stata fatta a mezzogiorno di lunedì dal custode giudiziario, incaricato dall’Ivg e arrivato sul posto assieme ai carabinieri, per liberare l’immobile occupato abusivamente e oggetto di pignoramento dal settembre 2021. Non pensava certo di trovarsi di fronte una serra di circa due metri quadrati per la coltivazione di cannabis. Invece, dopo che il fabbro chiamato per rompere la serratura visto che in casa in quel momento non c’era nessuno, il delegato che deve garantire lo stato di conservazione dell’immobile pignorato e sottoposto a vendita all’asta assieme ai carabinieri della stazione di Lammari e a quella di Capannori ha scoperto l’esistenza della piantagione attrezzata da sistemi di illuminazione, ventilazione ed irrigazione e nella quale erano opportunamente coltivate 13 piante di cannabis indica.

Tre russi arrestati

Stando agli inquirenti all’interno dei locali c’erano anche tre flaconi di concime ed un barattolo contenente 74 grammi di semi delle predette piante. Un’ora dopo la scoperta – poco dopo le 13 – i tre russi sono rientrati nell’abitazione a e alla vista dei militari e del custode giudiziario prima iniziavano a offenderli e minacciarli in lingua italiana visto che vivono in Lucchesia da diversi anni. Poi, dopo aver capito che i carabinieri avevano trovato la serra con la piantagione, iniziavano a strattonarli con violenza. Nasceva quindi una colluttazione e il comandante della stazione di Lammari veniva morso a una mano dalla più giovane delle donne. Un altro militare invece finiva trascinato a terra. Entrambi sono stati medicati al pronto soccorso con una prognosi di cinque e sette giorni. Soltanto l’intervento dei militari di Capannori e di quelli del radiomobile della Compagnia, giunta in ausilio, poneva fine all’aggressione con i tre accompagnati dapprima in del Cortile degli Svizzeri e poi nelle camere di sicurezza.


 

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