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Medico ricattato dall’ex amante: il ragazzo minacciava di dire tutto alla moglie e agli amici

di Luca Tronchetti
Un’ala del complesso del Galli Tassi dove ha sedeil Tribunale
Un’ala del complesso del Galli Tassi dove ha sedeil Tribunale

Non si rassegnava alla fine della relazione e gli ha squarciato anche le ruote dell’auto. In tribunale per lui solo una multa

08 febbraio 2023
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LUCCA. Per quasi un anno non si rassegna alla fine di una relazione con un professionista molto più grande di lui. Così inizia a mandargli messaggi in chat carichi di rabbia e rancore e in tre circostanze ben definite gli chiede del denaro per evitare che della loro storia d’amore vengano a conoscenza parenti e familiari dell’uomo – sposato e con figli – e per finire, in due circostanze, accecato dalla collera arriva a usare un pugnale per squarciare i pneumatici della berlina dell’ex parcheggiata sotto lo studio professionale. Una vicenda che risale al periodo 2019-20 e che vede imputato dei reati di stalking, tentata estorsione e danneggiamento un laureato non ancora trentenne residente nella Piana di Lucca. Vittima del ricatto a sfondo sessuale un medico sui 55 anni residente nella provincia di Prato che, dopo l’ennesima minaccia, si è rivolto alle forze dell’ordine per denunciare quanto gli stava accadendo. Un gesto che comunque è servito a placare l’accanimento del giovane. Perché appena ha saputo di essere indagato l’autore degli atti persecutori ai danni del professionista ha desistito dalle azioni punitive nei confronti dell’uomo di cui si era innamorato.

Condanna mite

E proprio questo suo atteggiamento remissivo si è rivelato fondamentale di fronte al giudice dell’udienza preliminare. Essersi fermato dalle sue azioni scriteriate gli ha consentito di evitare una pena ben più severa. Perché il suo legale ha chiesto al giudice di applicare il rito abbreviato che prevede uno sconto di pena pari a un terzo e la condanna del gup Antonia Aracri a un anno di reclusione ha consentito, in virtù delle nuove norme previste con l’entrata in vigore della legge Cartabia, di trasformare la pena detentiva in pena pecuniaria. Una pena pecuniaria, come prevede il testo voluto dall’ex Guardasigilli, che viene calcolata in base al reddito e ai guadagni dell’autore del reato. In questo caso il trentenne della Piana se l’è cavata con una multa pari a 5mila 400 euro.

I fatti

L’autore dei reati è un laureato, incensurato, che sino a quel momento non aveva mai avuto conti in sospeso con la giustizia. Improvvisamente conosce il medico residente nell’hinterland pratese. Nasce una breve relazione, ma quando il compagno decide di interrompere la storia, lui perde lucidità e inizia a comportarsi in maniera aggressiva e contraria alla legge. Prima i messaggi in chat, poi le richieste di somme di denaro quasi a titolo risarcitorio per il suo abbandono con la minaccia di far scoppiare uno scandalo rivelando tutto ai familiari e infine i danneggiamenti alla vettura. La denuncia ai carabinieri interrompe la pericolosa spirale senza che vi sia bisogno di un intervento ulteriore del gip con misure alternative (divieto di avvicinamento, obbligo di dimora, ecc). Ma non interrompe l’iter giudiziario che si conclude con una condanna decisamente mite.


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