Il Tirreno

Lucca

IL PRESIDENTE DEL PARCO DELLE ALPI APUANE 

Perquisita la casa di Putamorsi ma lui non è tra gli indagati

L.R.D
Perquisita la casa di Putamorsi ma lui non è tra gli indagati

26 maggio 2020
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FIvizzano

Alle sei di mattina di ieri sei carabinieri suonano alla porta di casa Putamorsi. Sorpreso, apre la porta il presidente del Parco delle Alpi Apuane Alberto Putamorsi. Sul decreto che gli sventolano sotto il naso i militari c’è scritto che il sostituto procuratore Salvatore Giannino ordina la perquisizione di questo e un altro appartamento di Putamorsi, nonché della sua auto, una Bmw X 3. Alla fine i carabinieri porteranno via il telefono e il pc personale di Putamorsi, ma l’uomo non risulta nell’elenco degli indagati per l’inchiesta sulla presunta corruzione legata al Comune di Vagli e alla concessione di alcune escavazioni in cava di cui diamo conto nell’articolo sopra.

«Mi hanno chiesto se avevo rapporti finanziari o economici con il comune di Vagli. Ho risposto di no. Non ho assolutamente nulla da nascondere», spiega Putamorsi a Il Tirreno.

I militari sono cortesi e svolgono il loro lavoro in maniera capillare. Viene controllato ogni spazio dell’abitazione di Putamorsi, arrivando fino a su in soffitta. E sono stati controllati anche i filtri nei condizionatori nell’aria e nell’aspirapolvere

«Non ho capito il motivo per cui mi hanno perquisito, non è stato portato via nessun documento o altro. E on capisco quali possano essere le responsabilità del Parco, che non ha nessun legame con quanto mi pare sia contestato dalla procura di Lucca. Non c’è nessuna autonomia nel rilasciare le autorizzazione, che passano dal parere positivo di diversi enti che devono dare parere positivo. Tutt’al più un ruolo di coordinamento», spiega ancora Putamorsi. Il presidente del parco per adesso ha rinunciato alla nomina di un avvocato di sua fiducia. —

L.R.D

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